La qualità della vita e dei servizi, il livello dei salari e delle retribuzioni, il futuro delle aree interne e un giudizio sull’operato dell’attuale giunta regionale e su come le azioni del sindacato abbiano inciso nelle scelte decisionali della Campania. Sono questi i temi al centro del sondaggio condotto dall’Osservatorio Futura in collaborazione con Fondazione Di Vittorio e la Cgil Napoli e Campania, su un campione di 1200 cittadini maggiorenni rappresentativi della popolazione regionale. I risultati sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa con il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, e Claudio Franchi della Fondazione Di Vittorio.

Vivere per sopravvivere

Quasi la metà degli intervistati (47%) non sono soddisfatti delle proprie condizioni di vita. Tra le cause principali, ci sono le basse retribuzioni e il lavoro precario che per il 33% del campione intervistato sono troppo basse per vivere dignitosamente. Al punto che per il 67% del campione è difficilissimo prendere in affitto una casa o, ancor peggio, poterla comprare (84%). Sul tema dei servizi e della loro qualità, nella sanità il problema restano le liste d’attesa, ancora troppo lunghe per il 47% degli intervistati che chiedono maggiori investimenti sul personale (40%) destinando maggiori risorse al servizio pubblico. E infatti la maggioranza degli intervistati (il 54%) ritiene che una delle priorità del futuro governo regionale sia propria quella di investire sulla sanità pubblica.

Sanità, politiche industriali e trasporti: le priorità dei campani

Tra le altre priorità c’è la richiesta di mettere in campo politiche industriali che creino stabilità occupazionale, il potenziamento del trasporto pubblico locale e, forte, di mettere al centro delle priorità la legalità. Altro tema toccato, che è anche al centro della campagna elettorale per le regionali in Campania, previste il 23 e 24 novembre, è quello legato al destino delle aree interne: per il 37% degli intervistati il loro futuro è determinante per la crescita dell’intera regione, anche perché per quasi la metà del campione (il 48%) le politiche regionali in questo ambito sono state insufficienti. Nel complesso, il giudizio sull’operato dell’attuale giunta regionale è insufficiente per il 34% degli intervistati.

Franchi, Di Vittorio: “La situazione in Campania, come viene vissuta dalla popolazione, è drammatica”

“Dai risultati – ha precisato Claudio Franchi, della Fondazione Di Vittorio – emergono due dati fondamentali. La situazione in Campania, come viene vissuta dalla popolazione, è drammatica. Ci sono problemi di salario, c'è un livello di vita che non viene considerato accettabile, c’è l'impossibilità di poter avere una vita autonoma, di poter affittare o acquistare un appartamento, di potere accedere ai servizi pubblici della sanità, soprattutto. La popolazione della Campania chiede salario e lavoro stabile, chiede un piano industriale gestito dal pubblico che possa permettere un futuro in cui ogni singolo individuo sia in grado di poter decidere il proprio destino. E, anche nel caso della sanità, a domanda precisa viene indicata come soluzione non la via privata, ma l’aumento delle risorse pubbliche per riuscire ad avere una sanità accessibile”.

Ricci, Cgil Napoli e Campania: “La politica rifletta su questi dati e faccia scelte eque”

“Questi dati – ha detto il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci – devono servire alla politica per compiere scelte eque, fare leggi e interventi adeguati. Questo governo è abituato a decidere la linea senza tener conto della realtà dei fatti. Accanto a questo studio abbiamo predisposto anche 10 punti, che rappresentano le nostre priorità. Ci sarebbe tanto da fare, al netto di ciò che di buono è stato realizzato dalla giunta De Luca. In Campania c'è un lavoro troppo povero. Abbiamo quasi 500 mila aziende, di cui 420 mila sono al di sotto dei nove dipendenti. Esiste una media dei salari più bassa di tutta Italia. I trasporti vanno perfezionati, la sanità presenta ancora troppe liste d’attesa, pronto soccorso allo stremo e la medicina territoriale va rimessa in sesto. Non si riescono a trovare nemmeno i medici di base in alcuni quartieri popolosi e aree interne della Campania. Bisogna assumere dipendenti. Insomma, c’è tanto lavoro da fare per la futura giunta della Campania. Chi si candida a guidare la nostra regione – ha concluso Ricci – dovrà tenere conto delle priorità che abbiamo tracciato”.

(Montaggio a cura di Daniele Diez)

Leggi anche