Al termine di una notte di trattativa, governo, Cai, sindacati confederali e Ugl hanno raggiunto un accordo relativo al piano industriale. Salgono a 12.500 i dipendenti della nuova Alitalia, mille in più rispetto alla prima proposta della Compagnia aerea italiana. Resta da sciogliere il nodo del contratto, rispetto al quale l'intesa di massima dà tempo fino al 30 settembre per arrivare a una soluzione.

Elemento qualificante del progetto - si legge nel testo - un partner industriale internazionale con la possibilità che partecipi al capitale della società con una quota di minoranza e, in ogni caso, non superiore a quella massima riservata agli attuali soci. Il piano conferma poi la capitalizzazione iniziale di 1 miliardo di euro e il conseguimento del pareggio operativo in poco più di due anni.

«È stato un lavoro duro e intenso che ha consentito un importante risultato, una solida base di partenza per costruire il futuro della compagnia di bandiera». Questo il primo commento del il ministro del Lavoro Sacconi. Quanto agli esuberi, «sono circa 3 mila e per essi il sistema di protezione individuato è molto robusto», ha spiegato il ministro intervenendo stamani a "Panorama del giorno", su Canale 5. Parlando di salari, Sacconi ha aggiunto che si punta a «raggiungere lo stesso stipendio precedente con un aumento di ore di lavoro». In sostanza, «'maggiore produttività a parità di salario».

Per il leader della Cgil Guglielmo Epifani ora «c'è un secondo passo da fare, perché ci sono problemi che richiedono approfondimenti e il coinvolgimento più ampio di tutti. L'accordo, se ci sarà, verrà solo alla fine di tutto».

Oggi alle 11 è previsto al ministero del Lavoro un nuovo incontro con i sindacati confederali, nel pomeriggio dovrebbe toccare alle altre sigle. I rappresentanti di piloti, assistenti di volo e personale di terra Anapac, Up, Anpav, Avia, Sdl, dal canto loro, sconfessano «la scellerata messa in scena del sindacato confederale e del ministero del Lavoro tesa a produrre un documento precostituito da sottoporre, poi, alle rappresentanze dei dipendenti dell'Alitalia».

E avvertono: «Qualsiasi documento eventualmente prodotto senza la diretta partecipazione delle associazioni professionali e sindacali rappresentanti di tutte le categorie verrà considerato inutile e provocatorio». I piloti hanno chiesto l'intervento del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.