“Ciò che sta accadendo a Catania non è degno di un Paese civile. Chiediamo che tutte le persone ancora a bordo della Humanity vengano fatte sbarcare immediatamente, come gli oltre cinquecento della Geo Barents per i quali si stanno eseguendo le visite sanitarie”. Lo affermano, in una nota, la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti e il segretario generale Cgil Sicilia Alfio Mannino. Per i due dirigenti sindacali “selezionare arbitrariamente i naufraghi è fuori legge e contro ogni umanità. Il governo non può respingere in acque internazionali chi ritiene non abbia diritto al soccorso. Ciò che sta accadendo è vergognoso e inaccettabile”.

“Si aprano subito i porti e si alzi forte la voce dell’Europa dei popoli e del rispetto della umanità. La Cgil di Catania è già impegnata a dare l’aiuto necessario e a rivendicare soluzioni immediate. Valuteremo - concludono Scacchetti e Mannino - tutte le azioni necessarie per garantire rispetto e dignità a queste persone e a tutti i naufraghi in attesa di un porto sicuro”.

Il Viminale sceglie chi far sbarcare

Intanto il Viminale fa sapere che dalla nave Humanity 1 sono stati fatti scendere tutti i migranti che versavano in condizioni emergenziali (nuclei familiari, donne e minori) e in precarie condizioni sanitarie accertate dall'Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera-Usmaf. Sono scesi complessivamente 144 migranti, di cui 102 minori (100 non accompagnati). L'unico nucleo familiare è composto da due minori e uno zio. Tutti i migranti scesi dalla nave, dopo le operazioni di prima assistenza e identificazione sono stati trasferiti nei centri di accoglienza.

La ong fa ricorso al Tar

Sos Humanity ha presentato un ricorso al Tar di Roma contro i provvedimenti del governo perché violerebbero "il diritto internazionale e italiano". Ad annunciarlo è l'ong in un comunicato. "Secondo il diritto internazionale - sottolinea Mirka Schäfer, Advocacy officer di Sos Humanity - un'operazione di ricerca e soccorso si conclude con lo sbarco dei sopravvissuti in un luogo sicuro. È illegale consentire lo sbarco solo a pochi eletti sopravvissuti. Inoltre, respingere tutti gli altri al di fuori delle acque territoriali nazionali costituisce una forma di respingimento collettivo e quindi viola sia la Convenzione europea dei diritti dell'uomo che il principio di non respingimento della Convenzione di Ginevra sui rifugiati". Ma non solo, la ong annuncia in una nota anche l'avvio di un procedimento accelerato davanti al tribunale civile di Catania