"Parlare a scuola di pace è importante, perché la scuola e l'istruzione sono un luogo di pace e di libertà". Così Tiziana Sallusti, preside del liceo Mamiani di Roma, descrive una "giornata particolare": quella dell'incontro organizzato da Flc Cgil e Proteo Fare Sapere il 25 maggio scorso nello storico liceo romano., tra le prime scuole a mobilitarsi per la raccolta di cibo e materiale per l'Ucraina.

 "A scuola, di pace", questo il titolo dell'incontro. Scopo dell'iniziativa proporre una riflessione sul ruolo svolto dalle scuole nella costruzione di un’autentica cultura di pace. La guerra in Ucraina, infatti, con il suo portato di distruzione, di morti, di esodi, ha riproposto con forza la necessità di una convivenza tra i popoli fondata sul dialogo, sul rispetto e sull’accoglienza.

Con questo spirito, spiega il segretario generale della Flc Cgil, Francesco Sinopoli, "avevamo scritto una lettera al ministro dell'istruzione invitandolo a indire una giornata dedicata alla riflessione delle scuole sui temi della guerra e della pace, perché la scuola è il luogo dove si costruisce la pace, dove si insegna a risolvere i conflitti senza violenza", e per questo "dal mondo della conoscenza questo urlo per chiedere la pace deve arrivare con sempre maggior forza".

"Trovo molto interessante confrontarmi con quello che i giovani vedono e sentono, ricordando  loro, ma forse già lo sanno, che hanno una grande responsabilità, perché il mondo storto che abbiamo fatto noi, lorolo possono raddrizzare", così il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio. Che aggiunge: "Nella realtà ci sono gli atti ingiusti e la guerra è il primo degli atti ingiusti e la prima menzogna. Riuscire a dirlo ai ragazzi forse può essere un modo per aiutarli a camminare più spediti". Ecco perché iniziative come queste sono così importanti e andrebbero rese sistematiche: ne va del nostro futuro di civile convivenza.