L' Amap spa ha deciso, in assenza di un confronto con i sindacati, di esternalizzare i servizi di conduzione e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di depurazione nei comuni della provincia.  Il bando prevede una gestione di 36 mesi e un importo a base di gara di 50 milioni. Non è questo l'unico servizio dato all'esterno: sul sito dell'azienda, i bandi di esternalizzazione sono numerosi e riguardano una gamma ampia di attività: manutenzioni della rete idrica, fognatura, lettura contatori etc. 

“In Amap, tutto o quasi viene ormai affidato in appalto – dichiarano i segretari generali di Filctem Cgil Palermo, Calogero Guzzetta, e Femca Cisl Palermo Trapani, Andrea Perrone, assieme ai segretari aziendali di Filctem, Nino Musso e Femca, Ignazio Abramo –. Si tratta di una rischiosissima esternalizzazione, giustificata dall'azienda con la carenza del personale e con la necessità di una riorganizzazione. Problemi, secondo noi, creati invece dalla mancata programmazione di un piano di assunzioni e dalla mancata volontà di procedere a una necessaria organizzazione aziendale, con la conseguenza che tanti settori oggi si ritrovano al collasso organizzativo e funzionale”.  

Da tempo, le due sigle di categoria sollecitano l'incremento del personale, passato negli ultimi anni, con i pensionamenti, dalle oltre 800 unità a meno di 700.  E soprattutto insistono perché si proceda alla revisione dell’organizzazione aziendale, non più adeguata rispetto ai nuovi impegni contrattuali derivanti dall’affidamento del servizio idrico integrato in tutta la provincia di Palermo. 

“Purtroppo, nel corso di questi anni, abbiamo assistito a un prolungato e ingiustificabile silenzio da parte della società su tali questioni – aggiungono i dirigenti sindacali -. Siamo contrari a ogni forma di esternalizzazione che riguardi le principali attività del ciclo produttivo del servizio idrico integrato. Tale significativa esternalizzazione, ancorché temporanea, in realtà altro non è che una privatizzazione parziale del servizio idrico. Tutto questo, in totale contrapposizione con quanto dichiarato dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che ha sempre sostenuto che il servizio in questione è pubblico e tale deve rimanere”.

Senza la prospettiva di un piano industriale, procedendo alla cessione pezzo dopo pezzo delle attività essenziali, secondo Filctem e Femca, si cancella la stessa ragion d’essere di un’azienda del servizio pubblico. “Questa pericolosa deriva affonda le sue radici nella discutibile capacità di assumere decisioni da parte dei vertici e del management aziendale. La scorciatoia del ricorso all’esterno dimostra, a nostro avviso, una miope capacità imprenditoriale mentre, d'altro canto, le aziende prosperano laddove le risorse umane sono il primo valore da coltivare".

"Qualcosa di ben lontano dall’attuale gestione Amap che, proprio in virtù della progressiva riduzione del lavoro in house, vede crescere demansionamento, dequalificazione professionale, malumori e ricorso al contenzioso: negli ultimi anni sono state centinaia le cause di lavoro per riconoscimento del livello d'inquadramento. Ci chiediamo quale ruolo svolgano gli organi di controllo aziendali di fronte all'indizione di gare di appalto milionarie. E li invitiamo a verificare se sussistano le condizioni di compatibilità con una ottimale gestione dell’azienda”, concludono i sindacati, che sono pronti a mettere in campo tutte le iniziative possibili volte alla salvaguardia dei lavoratori.