Essere volontari nei progetti di Servizio civile universale oggi più di ieri deve considerarsi una vera opportunità per i giovani: per mettersi al servizio del prossimo e orientata al raggiungimento di obiettivi di comunità, in un’ottica di sperimentazione e sviluppo delle proprie competenze e capacità individuali.

Il prossimo bando, che scade il 26 gennaio, prevede il coinvolgimento di oltre 56mila giovani che potranno valutare le proposte dei numerosi progetti presentati dagli enti e sceglierne uno liberamente, anche all’estero.

Si tratta di una chance di crescita personale e di vita, un momento dedicato all’acquisizione e allo sviluppo delle competenze, per raggiungere una maggiore consapevolezza e conoscenza di sé: tutti i progetti vagliati e resi disponibili mediante bandi specifici, insieme alla formazione in itinere, permettono ai partecipanti di acquisire competenze trasversali, in base all’ambito d’intervento ma anche rispetto agli obiettivi declinati a livello operativo e per la collettività. Al termine del percorso di volontariato l’esperienza maturata sarà certificata e potrà essere valorizzata sia nel curriculum vitae che nel colloquio di lavoro.

Quando parliamo di competenze in questo caso possiamo indicare una vera sinergia tra quelle formali, tecniche e operative acquisite nel periodo di attività di volontariato e di formazione presso gli enti, e quelle trasversali, che fanno parte del bagaglio esperienziale costruito nel contesto al quale ci riferiamo quando parliamo di lavorare in gruppo, capacità di trovare soluzioni ai problemi, relazionali e di cittadinanza attiva. Queste diverse competenze diventano quindi fondamentali, perché spendibili nel mercato del lavoro e nella ricerca di un’occupazione stabile e di qualità.

Molti giovani che si rivolgono al Sol Cgil anche per essere supportati nella compilazione della domanda, ci chiedono se il servizio civile potrà essere utile per trovare lavoro. Noi rispondiamo che in un curriculum verrà preso sempre in considerazione dai selezionatori, come elemento di buona predisposizione verso il candidato. Nei concorsi pubblici il periodo prestato nel Scu è considerato con le stesse modalità e lo stesso valore dell’attività svolta presso gli enti pubblici. Tutti elementi utili quando si cercherà lavoro, che per la Cgil deve garantire sicurezza, qualità, stabilità e retribuzione in linea con le previsioni contrattuali.

Nato originariamente come alternativa al servizio militare di leva e riservato esclusivamente a coloro che si dichiaravano obiettori di coscienza, dal 2017 il servizio civile ha assunto un nuovo ruolo: ha un valore più ampio, in un’ottica di opportunità che potremmo definire di tenuta della solidarietà e dimostra la capacità delle nostre comunità di far fronte ai momenti difficili, ai cambiamenti e alle fragilità che sono, molto spesso, a più livelli. Partecipare a un progetto di volontariato vuol dire quindi al tempo stesso contribuire a strategie per lo sviluppo sostenibile, mettendo al centro i giovani, vera risorsa del futuro e cittadini di oggi e di domani, e rendersi partecipi di una sfida di propositività.

Nella sua declinazione più immediata, svolgere il servizio civile lascia intendere “dedicare un anno alla comunità”, ma in una prospettiva di innovazione e inclusività dobbiamo ripensare anche a quei termini e a quel paradigma di ragionamento: dare spazi di partecipazione e cittadinanza ai giovani per farli diventare protagonisti nella presa in cura delle nostre comunità e delle sue fragilità in maniera proattiva, significa non solo fornire supporto ai bisogni, ma anche rinforzare quelle dinamiche sociali che rendono un ambiente più sano e la comunità più inclusiva. Le comunità non vanno intese solo in senso sociale, ma anche nella loro interezza, come patrimonio ambientale, culturale, artistico, di associazioni del terzo settore, in buona sostanza espressione di una complessità che ha bisogno di impegno e vera cura per essere sostenibile e aperta ai cambiamenti e alle innovazioni.

Mariagrazia Nicita, responsabile nazionale Sol Cgil