Gli incendi, diffusi e violenti, anche nelle ultime ore stanno mettendo a rischio intere comunità. Di pochi giorni fa l'incendio nell'Area di Tivoli, vicino Roma, che ha sfiorato centri abitati e ha provocato ingenti danni ambientali all'interno dell'Area protetta di Monte Catillo, con famiglie evacuate dalle abitazioni, strutture e animali salvati in extremis. Oltre all'emergenza nel territorio, le serie criticità in tutto il Paese hanno reso necessario l'invio di alcuni Vigili del fuoco da Roma verso altre Regioni: significa che il personale, prima di iniziare le operazioni di spegnimento, dovrà fare un viaggio massacrante con mezzi vetusti ei inadeguati.

"La lotta agli incendi boschivi, dopo la chiusura del corpo forestale, senza il conseguente adeguamento del Corpo Nazionale coni uomini e mezzi idonei alla tipologia di intervento, sta mettendo i Vigili a dura prova. Stiamo rispondendo senza alcun risparmio e dando il massimo, ma fino a quando resisteremo?" denuncia Sergio Primavera, coordinatore regionale Vigili del fuoco Fp Cgil Roma e Lazio.

"I turni massacranti, per la necessità di potenziamento del dispositivo, graveranno sempre sullo stesso numero, limitato e inadeguato, di pompieri, più che 'spremuti' dai ritmi che stanno sostenendo, con l'inevitabile aumento degli infortuni sul lavoro. Mezzi inadeguati, per i quali da anni si attendono gli effetti di progetti mai attuati di ammodernamento", prosegue Primavera.

"A questo si aggiunge la gestione 'giornaliera' dell'emergenza incendi nel Paese: con la definizione di "microcalamità" vengono meno le normative contrattuali, salta il rispetto degli orari di lavoro, dei riposi, della disponibilità degli alimenti integrativi, tutte questioni che l'amministrazione sta garantendo a spot e senza confronto. Dovremmo essere almeno 40 mila ma siamo molti di meno, stanchi e per di più disidratati. Continuiamo a essere compatti e solidali per garantire sicurezza e tutela di persone, ambiente e territori, ma è tutto sulle nostre spalle e siamo allo stremo".