"Continuano a chiederci cosa stia succedendo al Cimitero Flaminio. Dovrebbero chiederlo ad Ama, sempre ammesso che Ama risponda. Sappiamo che ieri i Nas hanno fatto una ispezione degli ambienti di lavoro e che una sala, a quanto pare quella che contiene le urne, è stata posta sotto sequestro per le ragioni che apprendiamo dai sigilli". Così, in una nota, Natale Di Cola, segretario della Cgil di Roma e del Lazio.
 
"Da mesi - continua il dirigente sindacale -, la Cgil denuncia lo stato in cui versano i cimiteri capitolini, non solo a causa dell'emergenza cremazioni che ha portato, nel picco massimo, fino a duemila salme in attesa, ma anche per la ricaduta pesante sui servizi ai cittadini e sulle condizioni di lavoro, visti gli organici ridotti all'osso e i carichi di lavoro conseguentemente più gravosi. Proprio ieri, le rappresentanze aziendali erano in Prefettura per il tentativo di conciliazione, perché il personale è comprensibilmente entrato in stato di agitazione e si è mobilitato contro questa situazione insostenibile. Lo stato di abbandono di un settore così sensibile continua a preoccuparci. Non vediamo risposte all'altezza della situazione".