Prosegue ormai da oltre due settimane il presidio permanente alla Voss di Osnago. I vertici della multinazionale tedesca vogliono chiudere il sito in provincia di Lodi e mandare a casa i 70 dipendenti.  Ieri (29 dicembre) ennesimo forfait della proprietà all’audizione in consiglio regionale. 

“Siamo disponibili a ragionare per tenere in piedi l’attività – afferma Antonio Guzzi, componente della segreteria provinciale della Fiom –. Dall’altra parte, invece, stiamo trovando un muro, con cui è impossibile dialogare. Stiamo, e staremo, davanti alla fabbrica finché non ci saranno le condizioni per aprire un confronto vero, rispettoso delle parti, come deve essere. La cosa che più ci preme è che nessuno rimanga per strada, senza lavoro e tutele”.

“Dalla crisi del 2008 a oggi non ci eravamo mai trovati nella condizione in cui gli imprenditori si sono sottratti al confronto – ha detto Diego Riva, segretario generale della Cgil Lecco –. Le persone chiedono che ci siano tavoli seri e autorevoli perché sia mantenuta la struttura a Osnago. Per questo dobbiamo solo ringraziare tutti coloro che stanno portando avanti il presidio, anche durante i giorni di festa, per rivendicare che le aziende non possono agire in questo modo, lasciando intere famiglie senza un futuro sereno. Questa protesta sta logorando le persone. Per questo chiediamo anche alle istituzioni di entrare in campo con maggiore energia e determinazione. E se qualcuno pensa che dopo marzo si potrà licenziare come vuole ha proprio sbagliato a capire. Dovrà fare i conti con le lavoratrici e i lavoratori, con queste persone che provano senza alcuna esitazione a difendere i loro diritti e la propria dignità”.

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