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Con la sottoscrizione di tutti i rappresentanti del Congresso della Dichiarazione d’Indipendenza, il 4 luglio 1776 nascono ufficialmente gli Stati Uniti d’America. In realtà, la separazione effettiva delle tredici colonie (New Hampshire, Massachusetts, Rhode Island, Connecticut, New York, New Jersey, Pennsylvania, Delaware, Maryland, Virginia, Carolina del Nord, Carolina del Sud e Georgia) dalla madrepatria avviene il 2 luglio, quando il secondo congresso continentale a Philadelphia vota la risoluzione proposta il mese precedente da Richard Lee, rappresentante della Virginia.
Due giorni dopo, il Congresso emanerà una dichiarazione pubblica per spiegare le motivazioni della propria azione. La bozza della Dichiarazione, il cui autore principale fu Thomas Jefferson (futuro terzo presidente degli Stati Uniti), sarà approvata dai delegati il 4 luglio. “Noi riteniamo - vi si legge - che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati…”.
Scriveva alla moglie John Adams, destinato a diventare il secondo presidente degli States “Il secondo giorno di luglio del 1776 sarà l’evento più memorabile della storia dell’America. Sono portato a credere che sarà celebrato dalle generazioni future come una grande festa commemorativa. Dovrebbe essere celebrato come il giorno della liberazione, attraverso solenni atti di devozione a Dio Onnipotente. Dovrebbe essere festeggiato con pompe e parate, con spettacoli, giochi, sport, spari, campane, falò ed illuminazioni, da un’estremità di questo continente all’altra, oggi e per sempre”. Per uno strano scherzo del destino sia John Adams che Thomas Jefferson moriranno il 4 luglio 1826 nel cinquantesimo anniversario della Dichiarazione. Anche James Monroe morirà il 4 luglio, ma nel 1831. Mentre l’unico presidente a nascere il 4 luglio è stato Calvin Coolidge.
Sarà il Massachusetts nel 1781 il primo stato a riconoscere il 4 luglio come festa nazionale. Il termine ‘Independence Day’ sarà usato per la prima volta nel 1791. Dal 1870 sarà istituita come vacanza federale, non pagata, per gli impiegati governativi. Solo nel secolo successivo diventerà festa federale pagata. La Liberty Bell, forse il simbolo più associato alla Rivoluzione americana, si trova a Philadelphia. Invece di essere suonata riceve tredici piccoli colpi ogni 4 luglio dai discendenti dei firmatari della dichiarazione d’Indipendenza (dal 23 febbraio 1846 la campana non è più stata suonata, per paura che la sua famosa crepa potesse diventare ancora più profonda). Nonostante sia riuscita a sopravvivere a stento all’incendio a Washington Dc del 1814, durante la II Guerra mondiale, la Dichiarazione d’Indipendenza sarà consegnata a Fort Knox sotto la protezione dei servizi segreti. Nel 1952, la dichiarazione sarà riposta in una cassa antiproiettile appositamente ideata in una teca nei National Archives di Washington.