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La scorsa mezzanotte le Forze di difesa israeliane abbordano l’imbarcazione Madleen che naviga in acque internazionali e diretta a Gaza. Una missione umanitaria organizzata da Freedom Flotilla della quale fa parte la giovane ambientalista e militante per i diritti umani, Greta Thumberg, la quale invia subito via social un video nel quale lancia un appello affinché vi sia un immediato intervento che impedisca la sua detenzione e quella degli 11 compagni.
Poco dopo i militari israeliani inviano alcuni droni per diffondere sul ponte dell’imbarcazione una sostanza urticante per gli occhi e le vie respiratorie. Il ministero degli Esteri israeliano in un post su X rende nota l’operazione chiamando il natante "lo 'yacht da selfie' delle 'celebrita'', aggiungendo che stava “navigando sano e salvo verso le coste di Israele” e annunciando che “si prevede che i passeggeri facciano ritorno nei loro Paesi d'origine".
A quel punto Sono state subito interrotte le comunicazioni con la Madleen, poi rimorchiata verso Israele. Alle 10 l’approdo al porto di Ashdod, dove è iniziato l’interrogatorio degli attivisti. Non si hanno notizie di ferimenti.
Questa la cronaca dei fatti. Su Telegram, prima dell’interruzione delle comunicazioni, l’europarlamentare palestinese, naturalizzata francese, Rima Hassan dichiara: “Questo è un altro crimine di guerra, bloccare una nave umanitaria è un crimine di guerra”. L'organizzazione Freedom Flotilla aveva organizzato un spedizione in partenza da Catania per portare aiuti umanitari simbolici a Gaza forzando il blocco israeliano.
A bordo dell’imbarcazione c’erano, oltre a Thunberg, Hassan e al capo-missione, anche un’attivista tedesca nata da genitori curdi provenienti dalla Turchia, un giornalista, un medico e due attivisti francesi, uno studente di ingegneria olandese, un altro attivista turco e un corrispondente dell’emittente al-Jazeera.
L’intervento israeliano, avvenuto sulla “linea di contatto” (quella imposta da Israele nel 2015 con il blocco navale davanti a Gaza), non era certo inaspettato, in primis per gli attivisti a bordo della Madleen. Scontato anche l’attacco alla ong da parte di Tel Aviv: il ministro della Difesa, Israel Katz, ha accusato Thunberg di antisemitismo e annunciato che all'equipaggio della Madleen sarà mostrato un video di 43 minuti che mostra le atrocità commesse il 7 ottobre 2023 da Hamas.
"È giusto che Greta, l'antisemita, e i suoi amici sostenitori di Hamas vedano esattamente chi è il gruppo terroristico che sostengono e per conto del quale agiscono, quali atti atroci hanno compiuto su donne, anziani e bambini, e contro chi Israele sta combattendo per la sua difesa", ha detto il ministro Katz. Per il ministero gli attivisti "hanno tentato di inscenare una provocazione mediatica il cui unico scopo era quello di ottenere pubblicità”, sostenendo che l'imbarcazione trasportava "meno di un camion di aiuti", mentre "più di 1.200 camion di aiuti sono entrati a Gaza da Israele nelle ultime due settimane durante le quali la Gaza Humanitarian Foundation ha distribuito quasi 11 milioni di pasti direttamente ai civili".
Un numero di camion, aggiungiamo noi, nemmeno lontanamente sufficiente per soddisfare le esigenze di una popolazione, quella di Gaza, ormai allo stremo, alle prese con la fame, la sete e l’emergenza sanitaria. Non solamente, i punti di distribuzione di questo nuovo sistema voluto da Israele e dagli Stati uniti è più che esiguo e questo comporta sovraffollamento e caos, senza dimenticare che l’esercito israeliano, durante le distribuzioni, ha attaccato la folla anche con armi da fuoco.
Intanto nelle ultime 24 ore i bombardamenti israeliani sono proseguiti provocando morti e feriti, come ogni giorno da oltre 20 mesi, fatto salvo un breve periodo di tregua, con il bilancio che avrebbe superato le 54 mila vittime e i 120 mila feriti. Se usiamo il condizionale è anche perché ai giornalisti esteri non è consentito entrare a Gaza per documentare la guerra e quelli palestinesi vengono decimati.