L’unica soluzione passa per il dialogo e la diplomazia. Lo dicevano prima che Putin mobilitasse le truppe russe in un’aggressione agghiacciante all’Ucraina. Lo dicono anche ora che la guerra è scoppiata, anche nel momento in cui è più difficile esigere parole invece che armi. I due sindacati globali, Ituc-Csi (Confederazione sindacale internazionale) e Ces (Confederazione dei sindacati europei), chiedono “la fine immediata delle ostilità e del conflitto in Ucraina orientale e l'avvio di negoziati in buona fede per risolvere la crisi nell'interesse del popolo”.

Oggi, a Bruxelles, prima del vertice straordinario Ue sul conflitto russo-ucraino, la Ces scenderà in piazza assieme ad altri sindacati europei, tra cui la Cgil, per una manifestazione di solidarietà e di richiesta di pace. Il sindacato oggi avrebbe dovuto tenere un'azione simbolica, a Bruxelles, con centinaia di attivisti e militanti per chiedere salari più alti mentre proseguono i negoziati europei sulla Direttiva sui salari minimi. “Alla luce degli eventi della notte, questa azione è stata ora dedicata a cercare la pace e il dialogo tra la Russia e l'Ucraina, e a sostegno della democrazia e della giustizia in tutta la regione”, informa la Ces.

"Tutti i leader politici devono avere il coraggio di evitare la guerra, cercare il compromesso e rispettare gli accordi, e la saggezza di costruire economie sostenibili che funzionino per le persone e forniscano la base essenziale per la sicurezza comune”, dichiara Luca Visentini, segretario generale della Ces. “Chiediamo misure urgenti per riunire tutti i leader politici interessati per costruire un quadro di sicurezza comune”, “il mondo ha bisogno di un nuovo contratto sociale, non di più conflitti. Abbiamo bisogno di investimenti in persone e posti di lavoro, in pace e stabilità”, conclude Visentini.

"Molte vite sono state perse e la gente soffre da sette anni a causa della mancata attuazione degli accordi di Minsk", approvati dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, nei quali si indica una soluzione pacifica del conflitto in Ucraina orientale. Queste le parole di Sharan Burrow, segretaria generale dell’Ituc. Che prosegue: "Centinaia di altre violazioni del cessate il fuoco hanno avuto luogo nelle ultime settimane mentre la disputa è stata alimentata artificialmente. Invece di costruire ponti per la pace, enormi somme sono state spese per gli armamenti e l'esercito, e la retorica aggressiva ha causato ulteriore instabilità”.

Anche IndustriALL Global Union (e gli affiliati di industriAll European Trade Union) chiedono la “de-escalation del conflitto e una soluzione pacifica”. “Le attuali tensioni - si legge in una nota congiunta sottoscritta dai leader sindacali Jörg Hoffmann, Michael Vassiliadis, Atle Høie e Luc Triangle -, colpiscono soprattutto la gente comune, sconvolgendo la loro vita quotidiana e aumentando l'incertezza per il loro futuro. Sta anche destabilizzando l'intera regione, aggiungendo alle difficoltà economiche e sociali”.

“La diplomazia - prosegue la nota - dovrebbe prevalere per risolvere la crisi. Un confronto militare avrà conseguenze umanitarie incommensurabili e ci porterà solo più lontano da una soluzione sostenibile e a lungo termine. Esprimiamo solidarietà a tutti i sindacati della regione che sono stati per troppo tempo ostaggio di conflitti geopolitici. Chiediamo anche la solidarietà sindacale al di là delle frontiere. Solo la pace e la sicurezza possono creare le condizioni per una ripresa economica sostenibile, assicurando al contempo un effettivo livello di giustizia sociale e di protezione sociale per i lavoratori e le loro famiglie”.

L’appello del sindacato ucraino
“Le principali città ucraine Odessa, Mariupol, Kharkiv, Černihiv, e gli oblast di Donetsk e Luhansk sono sotto attacco. Anche gli aeroporti vicino a Kiev sono stati attaccati. L'esercito e il popolo ucraino stanno difendendo la loro terra”. Questo il drammatico messaggio inviato oggi all’alba dalla Confederazione dei sindacati ucraini (Kvpu). “Oggi dobbiamo combattere per la nostra libertà, la democrazia e la pace”, si legge nella lettera firmata dal presidente del sindacato, Mykhailo Volynets. Il sindacato ucraino “chiama tutte le organizzazioni sindacali mondiali, i fratelli e le sorelle dei sindacati di diversi paesi alla solidarietà”, e chiede “di continuare e rafforzare la pressione diplomatica ed economica internazionale sulla Federazione russa e di fornire tutte le misure possibili per fermare la guerra e forzare il ritiro delle sue forze dal territorio dell'Ucraina. Un pacchetto efficace di sanzioni deve essere imposto immediatamente contro la Federazione Russa. Chiediamo di fornire tutta l'assistenza possibile all'Ucraina. Dobbiamo unirci per fermare la guerra e assicurare la pace in Ucraina, in Europa e nel mondo intero”.