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Anche in Liguria si registrano pesanti ritardi ritardi nell’utilizzo dei fondi Pnrr. A fronte dei 450 milioni di spesa previsti per la sanità della regione, a dicembre 2024 ne è stato speso solamente il 10,5%, vale a dire 47,18 milioni. Le informazioni sono fornite a 13 mesi dalla scadenza del Piano da un report della Cgil Liguria su dati del sistema ReGiS, sviluppato dalla Ragioneria generale dello Stato come modalità unica attraverso cui le amministrazioni centrali e territoriali, gli uffici e le strutture coinvolte nell’attuazione possono adempiere agli obblighi di monitoraggio, rendicontazione e controllo delle misure e dei progetti finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.
"I progetti programmati sono 227 – ci spiega Maria Pia Scandolo, segretaria della Cgil Liguria – e le dichiarazioni dell’assessore alla sanità di Regione Liguria, Massimo Nicolò, non smentiscono nulla neppure rispetto a un’eventuale accelerazione negli ultimi mesi. La medicina territoriale è uno dei contesti che dovrebbe trovare il supporto negli interventi strutturali della Missione 6 del Pnrr e sul nostro territorio c’è bisogno di una risposta di questo tipo.
La Liguria ha bisogno di nuove strutture ospedaliere come l’ospedale Fellettino a La Spezia o quello di Taggia nell’estremo ponente, ma anche di case e ospedali di comunità e questi ultimi devono essere realizzati con i fondi del Pnrr. Un esempio per tutti, gli ospedali di comunità potrebbero e dovrebbero essere una risposta territoriale anche e soprattutto per una regione come la nostra che si conferma con la popolazione più anziana del Paese, con un’età media in crescita di 49.5 anni rispetto a quella nazionale di 46,4 anni”.
Invece su 11 ospedali di comunità previsti nessuno è stato ancora completato e collaudato: “In nessun caso è terminata l’esecuzione dei lavori e 5 di essi sono ancora fermi alla progettazione esecutiva – ci informa Scandolo –. La nostra denuncia è partita in seno a una vertenza regionale di Fp Cgil e Uil Fp , dovuta alla condizione del personale oggi in servizio. Attualmente non sono stati rispettati i piani assunzionali necessari per garantire il funzionamento delle strutture e dei servizi già previsti su tutto il territorio regionale a partire dai pronti soccorso”.
La segretaria della Cgil Liguria ricorda anche che la medicina territoriale di prossimità da realizzare nelle strutture di Comunità prevederebbe oltre agli 11 ospedali anche 32 case di comunità e la stima del sindacato prevede un numero di infermieri tra 300 e 450 e da 200 a 340 tra operatori socio-sanitari professionisti della riabilitazione e personale amministrativo.
Per Cgil e Fp Cgil liguri il superamento della precarietà nella pubblica amministrazione è quindi una priorità non più derogabile: “Riteniamo che le carenze di organico degli Enti mettano a serio rischio gli investimenti afferenti il Pnrr nei tempi previsti – afferma Scandolo -. È necessario perciò dare continuità alle azioni di rafforzamento e supporto delle amministrazioni attraverso un piano di assunzioni straordinario che come da tempo rivendichiamo, perché l'assenza di personale pubblico non può che favorire ulteriori fenomeni di esternalizzazione dei servizi territoriali e di prossimità”.
Quello che secondo il sindacato necessita è individuare con urgenza nuovi strumenti normativi per procedere a una stabilizzazione e valorizzazione professionale adeguata del personale assunto fino ad oggi: “Per questo sosteniamo con forza l’azione referendaria, al fine di poter finalmente voltare pagina, impedendo la precarizzazione selvaggia del personale, anche operante nelle pubbliche amministrazioni. Occorre altresì rendere nuovamente protagoniste e responsabili le amministrazioni, affinché la catena degli appalti dei servizi possa trovare adeguate tutele e garanzie, oggi purtroppo non esigibili a causa delle vigenti normative”.
La segretaria della Cgil Liguria conclude asserendo che il superamento della precarietà nella pubblica amministrazione deve essere una priorità dei governi nazionale e regionali, così come il rafforzamento del valore del lavoro pubblico può essere un investimento. La quantità e la qualità dei contratti del personale rimangono punti fermi per la nostra contrattazione e per tutte le nostre rivendicazioni soprattutto in contesti delicati e prioritari come la salute. I diritti dei pazienti e i diritti degli operatori seguono un unica linea che ritroviamo nella nostra Costituzione. Oggi, con la scelta referendaria e il coinvolgimento di ogni persona, la nostra organizzazione propone la scelta collettiva del voto per rafforzare diritti e percorsi di contrattazione”.
In un incontro sui temi della Sanità che si è svolto il 14 maggio in Regione Cgil, Cisl e Uil hanno ribadito al presidente Marco Bucci la necessità di aprire urgentemente tavoli di confronto sui temi socio sanitari e il primo dovrà proprio affrontare programmazione, bilancio e realizzazione del Pnrr, nonché l’emergenza liste di attesa e pronto soccorso. Il secondo e terzo tavolo, che saranno convocati insieme alle categorie sindacali di riferimento, verteranno su personale e utenza e sulle problematiche dei pazienti fragili, in particolare degli anziani. Dal presidente è arrivato l'impegno a convocare al più presto i tavoli concordati.