Il prezzo che la Sardegna pagherà per il definanziamento di parte degli interventi previsti nel Pnrr è pari a 350 milioni di euro, risorse sottratte dal Governo ai progetti di opere fondamentali per lo sviluppo economico dell’Isola. Questa diminuzione delle risorse disponibili, che accomuna la Sardegna alle altre regioni del Mezzogiorno, aggiunge ulteriori elementi di difficoltà ai già gravi ritardi accumulati sulla gestione del Piano a causa della inadeguatezza delle strutture dedicate al Pnrr dalla Regione, dai comuni, dall’insieme della pubblica amministrazione.

Percepiamo nella riscrittura del Pnrr una chiara influenza leghista, che punta a sottrarre finanziamenti destinati al Sud per dirottarli altrove e depotenziare i possibili effetti positivi dell’uso dei fondi europei per l’economia del Mezzogiorno.

Da questo punto di vista, l’assenza di reazioni e l’acquiescenza del governo regionale e del presidente Solinas, che guida una giunta sardo-leghista, denota una subalternità alle posizioni di Salvini e Calderoli inaccettabile in una regione a statuto speciale. Solinas ha partecipato al recente raduno della Lega a Pontida, il suo silenzio su questi temi in quella occasione è stato assordante.

Fausto Durante è segretario generale della Cgil della Sardegna