“Mohamed Shahin, imam della moschea Omar Ibn Al Khattab di San Salvario, vive e lavora in Italia da più di 20 anni. A Torino c’è la sua famiglia, una moglie e due figli minori, che dall’arresto non hanno più potuto incontrarlo. Shahin è integrato nella nostra comunità, come testimoniano le dichiarazioni delle reti associative del territorio e dell’ANPI, con il quale collabora da tempo – si legge in un comunicato della Cgil Torino -.

Il suo trattenimento a Torino e il trasferimento presso il Cpr di Caltanissetta, a seguito della revoca del permesso di soggiorno e al relativo decreto di espulsione, pregiudica la sua incolumità fisica e psicologica. Se rimpatriato in Egitto, paese in cui è considerato oppositore politico, sarà a rischio della sua stessa vita, come accade per tutte le persone che vengono espulse verso paesi che non garantiscono i diritti umani fondamentali".

Shahin, spiega il sindacato, “come accade per la maggior parte delle persone trattenute, è stato allontanato dalla città in cui vive e in cui ha relazioni di sostegno e di solidarietà, per essere collocato in quello che abbiamo più volte denunciato essere un gorgo in cui i diritti si perdono e le vite si annientano. Al di là di eventuali violazioni, che spetta all’autorità giudiziaria verificare, chiediamo il rientro immediato a Torino di Shahin e l’immediata revoca del provvedimento di espulsione”.

“Stigmatizziamo l'uso di strumenti amministrativi finalizzati alla gestione dell'immigrazione che troppo spesso sono utilizzati come strumenti di razzializzazione del dissenso, effetti del clima che il decreto sicurezza ha generato nel nostro paese. Per queste ragioni la Cgil aderisce a tutte le manifestazioni democratiche in solidarietà con l’Imam, a partire dal presidio di questa sera, martedì 26 novembre alle ore 18.00 preso la Prefettura e a quello previsto per domani, presso il cortile della moschea di Via Saluzzo 18, indetto dal collettivo spontaneo dei cittadini e delle cittadine del quartiere San Salvario, alle ore 18.00 Invitiamo tutte e tutti a partecipare”.