Di fronte ai cambiamenti, alle novità, alle trasformazioni gli anziani spesso sono in difficoltà. Disorientati più di altri anche perché presi di mira proprio per sfruttare le loro fragilità. Come succede in questa fase di passaggio dal mercato tutelato a quello libero dell’energia, obbligatorio per gli utenti dal 1° gennaio 2024 per il gas e da aprile per l’elettricità (salvo proroghe dell’ultim’ora). Una fase in cui i fornitori stanno premendo sull’acceleratore delle pratiche commerciali aggressive per vendere contratti e accaparrarsi clienti.

“Gli anziani sono i più tartassati e spaventati dalle lettere e dalle telefonate dei gestori – afferma Maria Carla Mastrantonio, segretaria nazionale Spi Cgil – e sono anche poco informati come gli altri cittadini. Per questo siamo partiti a settembre con una campagna di informazione capillare in collaborazione con Federconsumatori con assemblee e incontri in giro per l’Italia. Noi rappresentiamo una categoria di pensionati che sono vulnerabili, hanno più di 75 anni, buona parte ha patologie”.

E in quanto tali possono restare nel sevizio di maggior tutela, che è regolato dall’autorità del settore Arera sia per le condizioni economiche che per quelle contrattuali. “Abbiamo anche chiesto al governo di allargare la fascia dei vulnerabili – riprende Mastrantonio – perché le fragilità non sono legate solo all’età. Mi riferisco alla povertà energetica, un problema che in base alle nostre ricerche vivono le persone over 65: non hanno la capacità di pagare il riscaldamento, non hanno alloggi efficienti e non possono garantirsi un ambiente sicuro”.

Ma quali sono le pratiche commerciali scorrette messe in campo dai gestori in questi mesi? Le aziende fornitrici innanzitutto mettono fretta: nelle lettere che inviano ai clienti spesso hanno dato termini stretti per decidere su come muoversi e quale contratto sottoscrivere. Le pressioni si replicano anche al telefono, e questo induce l’utente ad aderire all’offerta senza ponderare la scelta.

“Le persone temono che rimarranno senza la fornitura se non aderiscono, è questa la cosa che preoccupa maggiormente – prosegue la segretaria dello Spi Cgil -. Mentre le società danno scadenze anticipate rispetto al 31 dicembre per prendere la decisione. Quello che consigliamo a tutti è di consultare il Portale delle offerte di Arera, che è istituzionale e imparziale. Naturalmente tutti abbiamo difficoltà a leggere le bollette, a capire quale tariffa paghiamo e quale andremo a pagare. Tutto questo fa parte della nostra campagna, durante la quale ragioniamo anche su che cosa ci aspetta in futuro. Perché l’unico modo per rispondere alle speculazioni di mercato sui prezzi dell’energia, è trovare e perseguire delle alternative: energia pulita, sostenibile, accessibile a tutti”.