I disinvestimenti del Governo sul Fondo sanitario nazionale, i divari drammatici tra Nord e Sud nell’erogazione delle prestazioni, le difficoltà che vive la Puglia e le opportunità derivanti dalle risorse del Pnrr. Sono stati alcuni dei temi al centro del seminario organizzato dalla Cgil nella sede regionale a Bari con le categorie e le Camere del Lavoro territoriali, “perché nella regione dove un terzo dei cittadini è in povertà relativa – ha affermato la segretaria generale Gigia Bucci – abbiamo il dovere di fare della difesa del Sistema sanitario nazionale e del valore pubblico della tutela della salute una delle vertenze che qualificano la nostra azione nel corso di quest’anno”.

Una vertenza sanità che in Puglia vive da qualche anno, ora aggravata dalle scelte delle destre al Governo che riducono – a favore dei privati – le risorse per il sistema pubblico. Quando servirebbero investimenti per affrontare i temi delle carenze di organico, per affermare concretamente il modello di sanità territoriale, per garantire vere e universali politiche socio-assistenziali.

Proprio sugli organici e le condizioni in cui sono costretti a lavorare gli operatori della sanità si sofferma la riflessione di Luigi Lonigro, segretario generale della Fp Cgil pugliese. “Per garantire servizi di assistenza e cura è necessario procedere a nuove assunzioni, in applicazione anche dell’accordo del 2 maggio 2023 e in considerazione del fatto che ci sono importanti risorse, ancora disponibili, rispetto al raggiungimento del tetto di spesa. Chiediamo con urgenza un incontro con il presidente della Regione Puglia per sbloccare le nuove assunzioni”.

Reclama impegni concreti anche il Sindacato dei Pensioni di Puglia, a fronte “di accordi sottoscritti con la Regione e poi disattesi – ricorda il segretario generale Gianni Forte –. Non si è dato seguito agli impegni assunti su questioni cruciali come le liste di attesa, che ancora trovano persone e in particolare i pensionati dover aspettare tempi biblici nel ricevere le prestazioni, scontando così difficoltà alla cura che è diritto sancito dalla Costituzione”.

Al centro dello sciopero generale promosso dalla Cgil nazionale, i temi della tutela della salute e della difesa della sua universalità e accessibilità “caratterizzano la nostra azione nel corso di tutto il 2024” conclude Bucci. “Dobbiamo difendere e rilanciare il sistema delle tutele pubbliche, un welfare che sappia farsi carico del disagio sociale e delle crescenti povertà. Contro un Governo che fa cassa su sanità, disabili, scuola, poveri”. A fronte di un Governo “che favorisce il sistema privato, inaccessibile ai più, e che finge di dimenticare la lezione della pandemia, che ha dimostrato a tutti il valore fondamentale di uno Stato Sociale forte, pubblico e universale, che garantisca la salute e il benessere di tutte e tutti. Assieme ai temi del lavoro, i diritti - a partire dalla salute - saranno al centro delle nostre vertenze e della nostra mobilitazione in Puglia”.