Dall’Eliseo ai Campi Elisi il passo è breve, mitologicamente parlando. Non trova pace, infatti, lo storico teatro romano, protagonista di un destino avverso, che resta chiuso. E, se continua così, rischia la morte per disuso totale. Ma facciamo un passo indietro. Il presidente della Regione Lazio, Rocca, aveva annunciato lo stanziamento di 24 milioni di euro destinati alla filiera dei teatri. Che poi  sono stati declinati al singolare, annunciando l’intenzione della Regione di acquistare con quel budget un teatro solo: l’Eliseo.

La sala in via Nazionale era costata 7 milioni di euro all’attuale proprietario. Poi, il dietrofront della Regione. "Le lavoratrici e i lavoratori dei teatri di Roma e del Lazio continuano a essere in forte sofferenza” commenta la Slc Cgil Roma e Lazio in una nota, con riferimento alla più ampia scena teatrale romana. “Resta l’assenza di una progettualità chiara sui teatri del nostro territorio, a partire da quelli storici, in grado di rilanciarne l’occupazione e valorizzarne la funzione culturale e sociale". La vicenda dell’Eliseo è, infatti, emblematica della situazione di disagio vissuta dagli operatori culturali della capitale.

Il teatro, di rilevante interesse culturale (Tric) era diventato di proprietà privata nel 2014, con la direzione dell’attore e regista Luca Barbareschi. Nonostante ciò, grazie all’ultima riforma dello spettacolo dal vivo, era riuscito a mantenere importanti risorse pubbliche, come quelle stanziate dal Fondo Unico per lo Spettacolo. A queste, si erano aggiunte ulteriori ingenti risorse per 8 milioni di euro, disposte con la manovra bis del 2017 e destinate ai festeggiamenti del suo centenario.

"Serve un cambio di passo radicale e la vicenda dell’Eliseo ne è la prova provata - continua la nota- dopo che ha finito per chiudere il sipario nel 2020 senza riaprirlo più, a causa delle scelte sbagliate della proprietà”. Il finanziamento, infatti, era stato poi giudicato illegittimo, con il conseguente fallimento del teatro e il licenziamento di 21 lavoratrici e lavoratori.

“Nel ribadire la nostra contrarietà a operazioni meramente immobiliari, che rischiano di avvantaggiare solo i privati – conclude il sindacato- chiediamo alla Regione Lazio, al Comune di Roma e al Ministero della Cultura di fare luce sul destino del Teatro Eliseo e del Piccolo Eliseo e sull’incerto futuro di altri importanti teatri".