Dal 22 ottobre si è aperta la nuova edizione del progetto partecipato di public history Milano: memoria e futuro dei diritti, promosso da Fondazione Diritti Umani con il contributo del Comune, nell’ambito della piattaforma Milano è Memoria. Quest’anno la call invita i cittadini a segnalare i propri “luoghi dei diritti” legati alla Resistenza a Milano: spazi, vie, edifici, monumenti o luoghi simbolici che custodiscono la memoria della lotta per la libertà, la giustizia e la dignità durante gli anni della Resistenza, e che ancora oggi parlano di diritti e partecipazione civile. L’iniziativa si inserisce nel programma del Comune dedicato all’ottantesimo anniversario della Liberazione, ponendo al centro il tema della Resistenza come fondamento dei diritti democratici e della vita civile. Avviato nel 2023, Milano: memoria e futuro dei diritti ha già raccolto centinaia di segnalazioni cittadine, trasformandole in oltre quindici episodi di podcast disponibili gratuitamente sul sito della Fondazione, del Comune di Milano e sulla piattaforma Spreaker.

Danilo De Biasio, direttore della Fondazione Diritti Umani, da dove nasce questo progetto?
Questo per noi è il quarto anno. Nasce da una nostra attenzione particolare a questi temi e grazie alla partecipazione a una piattaforma che il Comune di Milano ha sviluppato oramai da diversi anni. Il tentativo è quello di provare a costruire dal basso la memoria di questa città, attraverso una serie di iniziative culturali che tendono a valorizzarne la storia. All’interno di questo quadro, ci siamo domandati che contributo dare. Personalmente, ho fatto per trent’anni anni Radio Popolare, quindi per me il podcast era un mezzo interessante da utilizzare. Per quanto riguarda, invece, i contenuti, abbiamo pensato di identificare quegli episodi storici apparentemente minori e dimenticati. Abbiamo così deciso di raccontarli attraverso un podcast, che ricostruisse sia episodi positivi che negativi rispetto alle tematiche dei diritti umani. 

Perché la scelta di recuperare episodi storici che lei ha definito “minori”?
Perché noi siamo abituati a fruire della grande Storia, e spesso la narrazione mainstream  tralascia proprio quegli elementi minori che hanno contribuito a costruire il tessuto sociale locale. Aggiungo, inoltre, due aspetti. Il primo è l’oblio: ci sono luoghi, monumenti, dove le persone passano tutti i giorni ma non sanno cosa vi è successo. Il secondo è che il nostro può essere un contributo, attraverso piccoli tasselli, alla ricerca storica. Per esempio la vicenda della cosiddetta Signora del brodo, una contessa che offriva cibo ai bisognosi, alla fine dell’800, che creò un piccolo sistema di welfare all’interno di quello che era il contesto più ampio dei tentativi di società socialista. O ancora la storia del brefotrofio di Milano, il primo in assoluto in Italia. Raccontando cos’era il brefotrofio noi raccontiamo anche come si è evoluto il concetto stesso di famiglia. 

Cosa vuol dire fare public history e perché è così importante farla?
Noi riceviamo sempre segnalazioni curiose, ovvero persone che si sono imbattute in storie personali, familiari e che condividendole fanno essi stessi public history. Inoltre, cerchiamo attraverso queste pratiche di far vivere la città. Le passeggiate che la raccontano anche attraverso dei contributi teatrali e narrativi la rendono viva. Condividerne la storia e i personaggi, attraverso letture, lezioni storiche o testimonianze dirette – come nel caso dei partigiani – rappresenta di sicuro un grande valore aggiunto alla visita dei luoghi. E soprattutto, ci permette di offrire un’esperienza culturale alternativa, in un mare magnum di iniziative caratterizzate dalla dimensione dell’overtourism. 

Cosa si deve fare per partecipare?
Tutti i cittadini possono segnalarci i loro “luoghi dei diritti”. Per quanto riguarda quest’anno, come dicevo, dovrà trattarsi di posti che siano stati scenario di fatti legati alla Resistenza e alla Liberazione. Tra tutte le segnalazioni, alcune saranno selezionate per diventare protagoniste di una nuova serie di podcast, che racconteranno le storie, le persone e i valori legati a quei luoghi.

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