Il 29 giugno del 2013 moriva a Trieste l'astrofisica, accademica e divulgatrice scientifica Margherita Hack.

Professoressa ordinaria di astronomia all'Università di Trieste, sarà la prima donna italiana a dirigere l’Osservatorio Astronomico della città portandolo a rinomanza internazionale. 

Oltre a essere un’apprezzatissima scienziata, Margherita Hack è stata un personaggio unico: vegetariana da sempre, atea convintissima, paladina dei diritti delle minoranze, il 12 agosto 2010 riceveva a Torre del Lago Puccini il premio come ‘Personaggio gay dell’anno’ per la sua attività a favore dei diritti civili e del riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali. 

Siamo un Paese arretrato - diceva nell’occasione - che non sa cos’è il rispetto della libertà. Il Vaticano è certamente un deterrente che influenza la classe politica, ma la politica non è libera e non ha il coraggio di reagire. E se non reagisce questo significa che è più bacchettona della Chiesa e non sa cos’è il rispetto della libertà altrui”. 

Favorevole all’eutanasia (“Un modo per sollevare dalla pena un uomo che soffre”), nel 2011 sottoscriverà il proprio testamento biologico, partecipando nel 2016 al docu-film Lunàdigas con una sua testimonianza sulla scelta di non avere figli. 

Da sempre oppositrice di Berlusconi (si candiderà più volte alle elezioni, ottenendo in alcune occasioni anche il seggio al quale però rinuncerà sempre), muore nella notte del 29 giugno all’ospedale di Cattinara, a Trieste, dove era ricoverata una settimana prima. Aveva compiuto 91 anni il 12 giugno precedente.

“C'è già chi parla di una stella in più in cielo, chi la immagina intenta a convincere Dio a diventare ateo”, scriverà Repubblica.