Lo scorso 23 ottobre si è concluso ad Uras il I° Simposio nazionale di scultura su basalto. Questo progetto è stato proposto dalla Scuola del popolo che ha coinvolto l’Auser, varie strutture della Cgil, l’Istituto di Istruzione superiore di Terralba e ha fruito del patrocinio del Comune di Uras, in provincia di Oristano. Un’iniziativa che sembrerebbe avere poco a che fare col sindacato, eppure si tratta di un progetto di animazione culturale che tratteggia un ruolo inedito per lo stesso.

Il simposio proposto dalla Scuola del Popolo, preceduto da un convegno dal titolo “Cultura e ambiente per un nuovo sviluppo del territorio”, tende a costruire un nuovo approccio allo sviluppo territoriale basato sull’ambiente, sulla cultura, sulla solidarietà e sull’azione sinergica delle forze vive del territorio. Il messaggio di quel convegno ha proposto un insieme di azioni coordinate tendenti a destagionalizzare il turismo valorizzando proprio questi elementi.

Ribaltare l'ideologia liberista

Da un punto di vista squisitamente politico, si tratta di ribaltare i cardini dell’ideologia liberista ipotizzando uno sviluppo che parte dal basso, superando la competizione spinta tra persone e territori, impedendo il consumo selvaggio dell’ambiente e il profitto a tutti i costi. L’anima di questa idea è proprio la Cgil di Oristano che, in questo caso, andando oltre la semplice teorizzazione, ha voluto sperimentare concretamente un’azione che coinvolgesse le persone e le forze vive del territorio, facendole cooperare su un progetto che parlasse di cultura ma con una prospettiva ben più ampia e ambiziosa. Un nuovo ruolo del sindacato quindi, che tende a creare un’azione propositiva e di stimolo sul territorio superando la semplice rivendicazione.

La realizzazione di questo progetto ha necessitato di un’organizzazione complessa che ha coinvolto l’intera cittadina di Uras dal 15 al 23 ottobre. Le tre statue realizzate durante il simposio: “Con-Senso” di Aurora Avvantaggiato, “Terra e Luce” di Jacopo Cau e “Metamorfosi” di Giuseppe Solinas, custodite nello spazio aperto dell'Auser, sono ancora oggi oggetto di visite da parte dei cittadini.

Facebook e non solo

Ma quante sono le persone coinvolte da questa iniziativa? Le varie attività collaterali hanno visto la partecipazione complessiva di non meno di 500 persone in un centro che a male pena raggiunge i 2.800 abitanti. Lo sforzo organizzativo è stato totalmente, ma brillantemente, sostenuto dai volontari dell’Auser, impegnati fin dal 2020 in varie attività proposte dalla Scuola del Popolo. Un ruolo importante è stato svolto dall'informazione, curata dalla giornalista Silvia Rizzetto, che ha garantito una copertura completo di tutte le attività con la redazione di 23 web cronache con interviste e resoconti vari.

La redazione della Scuola del Popolo si è fatta carico di aprire e gestire una pagina Facebook (simposio scultura basalto di Uras) che in una decina di giorni ha pubblicato oltre 60 post e ha aggiornato il canale YouTube della Scuola del Popolo. Questa attività proseguirà nei prossimi giorni, sino alla definitiva sistemazione delle sculture nelle piazze. Le 23 Web cronache sono costituite da brevi video, la cui durata complessiva supera l’ora di trasmissione, oggetto di 3.500 visualizzazioni, 1.700 su YouTube e altre 1.800 su Facebook.

Una grande partecipazione

Attraverso questo impegno si è allargata a dismisura la platea delle persone che, passo dopo passo, hanno seguito la nascita delle sculture, hanno ascoltato le riflessioni, le difficoltà e le idee dei tre artisti (con l'aiuto non previsto di un quarto scultore proveniente dalla Turchia). Un impegno importante il loro, con 220 ore di lavoro complessive che sono state necessarie per scolpire 9 blocchi di basalto dal peso complessivo di 2,5 tonnellate.

Se l’obiettivo era quello di coinvolgere le persone, promuovere la collaborazione tra loro e le istituzioni, mettendo così le basi per un approccio culturale fondamentale per costruire una nuova ipotesi di sviluppo, bisogna riconoscerne il pieno raggiungimento. L’immagine del sindacato ne esce fuori rafforzata: più fresca, più dinamica e più vicina alle persone. Un nuovo protagonismo quindi nel territorio, più vicino e più presente, che sa condividere anche le sfide più difficili.

Andrea Sanna, segretario Cgil Oristano
Ivo Vacca responsabile Progetto contro le povertà