Quattro operai della Vinyls di Porto Marghera sono saliti ieri pomeriggio sul campanile di San Marco, a Venezia, per protestare contro lo stallo della situazione nel quale versa l'azienda chimica. Tra loro anche una donna, Nicoletta Zago, che già a suo tempo si era barricata sulla una torre di Vinyls a 150 metri di altezza. Gli operai hanno spiegato di essere da 5 mesi senza stipendio.

Uno degli operai, Lucio, ha spiegato la scelta di un luogo simbolo, come quello del campanile di San Marco: “E' chiamato 'il paron di Venezia' – ha sottolineato - come sono padroni i commissari che ci hanno portato a questo punto”.

“Aspettavamo un incontro al Ministero”, ha spiegato Nicoletta Zago ma il fatto che l'incontro sia saltato è stata letteralmente la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Nel corso della protesta a circa 90 metri di altezza, i lavoratori hanno anche steso uno striscione dal campanile con scritto “Vinyls, la vergogna”.

Rabbia per un futuro che appare giorno dopo giorno sempre più incerto, dopo il naufragare delle ipotesi di acquisto (l'ultima dell'oleificio Medio Piave di Fontanelle di Treviso) e per la mancata corresponsione degli stipendi. 'E' una vergogna che va avanti da tre anni - racconta Nicoletta Zago, la 'pasionaria' e unica donna del gruppo - Sono 5 mesi che non percepiamo né cassa integrazione né stipendio ma andiamo lo stesso a lavorare. Siamo in cassa integrazione dal 2009 e nessuno ci dice come stanno le cose”.

L'intenzione iniziale dichiarata dagli operai era quella di rimanere sul campanile ad oltranza, ma dopo circa 7 ore la protesta è stata sospesa pacificamente e i lavoratori sono scesi dal campanile. Ora i lavoratori della Vinyls attendono con apprensione l'incontro che il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, avrà domani con un istituto di credito per cercare di sbloccare intanto gli anticipi delle mensilità arretrate.