In Sardegna, l’azienda Gpr Security, che opera nel settore degli appalti della vigilanza con commesse private e pubbliche (Ctm, Università, Casic, mercato ortofrutticolo) non paga le retribuzioni da tre mesi, nonostante le committenze saldino regolarmente le fatture. La situazione crea effetti drammatici sui settanta lavoratori che hanno come unica fonte di sostentamento la retribuzione da lavoro dipendente.

“Al di là del gravissimo atteggiamento dell’azienda contro il quale attiveremo al più presto forme di mobilitazione – annuncia la Filcams Cgil regionale – resta aperto il tema legato alle regole sugli appalti, ovvero all’assenza totale di norme, anche regionali, che disciplinino la materia mettendo al sicuro i lavoratori e gli stessi servizi offerti”.

Perciò, la categoria chiede una legge regionale che dia indirizzi precisi sulle modalità di predisposizione delle gare d’appalto, con regole chiare e trasparenti che impongano il divieto assoluto di gare al massimo ribasso, la responsabilità in solido tra committenza e azienda appaltatrice sul rispetto delle norme di legge, di contratto e di tutela della salute e sicurezza. La Filcams chiede, in particolare, il pagamento diretto delle retribuzioni ai lavoratori da parte delle committenze, senza dover attivare procedure burocratiche, lunghe e difficili, come le ingiunzioni di pagamento.

“Si tratta di lavoratori che svolgono un servizio delicatissimo di vigilanza armata, guardiania e piantonamento in luoghi delicati – sottolinea la segretaria Filcams, Simona Fanzecco –. Per questo, attiveremo azioni di sensibilizzazione delle committenze, al fine di richiamare formalmente l’azienda al rispetto tassativo dei dettati contrattuali”.