Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil chiedono al ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda di essere convocati oggi (giovedì 26 ottobre), in occasione dell’incontro al dicastero tra governo e vertici di Almaviva, nell'ambito della trattativa sui trasferimenti decisi dalla società. E proclamano uno sciopero per l'intera giornata, con presidio a Milano davanti alla sede del Consiglio regionale della Lombardia (dalle ore 10 alle 14).

“Abbiamo apprezzato – scrivono in una nota – la tempestività del ministro ma, visto i tempi stretti dei trasferimenti che sono stati rettificati o sospesi in maniera formale, e viste anche le numerose richieste d'incontri inoltrate in questi mesi da parte nostra, ci aspettavamo di essere convocati dallo stesso dicastero che ha convocato l'azienda”. Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil si chiedono “come sia possibile che le organizzazioni sindacali, primi interlocutori delle lavoratrici e dei lavoratori, vengano appositamente esclusi da una discussione che potrebbe avere ripercussioni dolorose sull'intero settore”.

Il 75 per cento delle lavoratrici e dei lavoratori di questo comparto, rimarcano i sindacati, ha stipendi di circa 750 euro. “La discussione – conclude il comunicato – non può essere basata sulla compressione del costo del lavoro come unico strumento di concorrenza e di mantenimento dell'occupazione, perché dietro i numeri che l'azienda presenterà in sede ministeriale, ci sono persone sulle quali un trasferimento a più di 1.000 chilometri di distanza può spezzare l'intera esistenza, con ripercussioni sociali oltre il limite del sostenibile”.

Ma la protesta per l’atteggiamento di Almaviva coinvolge anche la Capitale. Oggi (giovedì 26 ottobre) Slc Cgil nazionale, Cgil Milano e Cgil Roma e Lazio hanno convocato una conferenza stampa a Roma, alle ore 11.30 presso la sede della Cgil nazionale (in corso d'Italia 25), per denunciare “la politica dei licenziamenti mascherati da trasferimenti (a Rende) targata Almaviva”.

I sindacati spiegano che “dopo Milano, dove a dispetto di quanto riportato dai giornali il problema è tutt'altro che risolto, ora è la volta di Roma. In questo caso a essere coinvolte sono 43 neomamme, categoria che in un paese civile dovrebbe essere tutelata. Si continua a giocare sulla pelle dei lavoratori: questo è inaccettabile”. Nel corso della conferenza stampa Fabrizio Solari (segretario generale Slc Cgil), Michele Azzola (segretario generale Cgil Roma e Lazio) e Massimo Bonini (segretario generale Cgil Milano) approfondiranno “i diversi aspetti di questa delicata questione in una conferenza stampa cui parteciperanno alcune delle lavoratrici interessate”.