La devastazione portata dall'acqua alta nelle giornate di martedì 12 e mercoledì 13 novembre, dimostra ancora una volta “la fragilità della città di Venezia e della sua Laguna”. Una fragilità che, secondo la Cgil veneziana, “ha bisogno di essere tutelata e mantenuta in maniera costante e attenta, senza affidare tutto questo solo alla realizzazione del Sistema Mo.S.E”.

“Come Cgil – si legge in una nota diffusa dal sindacato - abbiamo espresso in tutti questi anni il nostro parere critico, rispetto a questa realizzazione. Quello che però a noi oggi preme sottolineare è come non si siano fatti tutti quegli interventi di manutenzione ordinaria necessari, come queste giornate hanno chiaramente palesato”.

Per la Cgil, l’attenzione alla laguna e ai cittadini che abitano Venezia e Chioggia e tutte le isole, passano anche per la manutenzione dei canali e delle “bricole” (struttura nautica utilizzata per indicare le vie d'acqua), per l’attenzione ai mezzi di trasporto, per il finanziamento di interventi sia nel campo dei lavori pubblici che dell’urbanistica.

“È necessario ripensare non solo alla conclusione, oramai indispensabile dei lavori che riguardano il Mo.S.E., ma anche al rifinanziamento dei lavori che riguardano la manutenzione ordinaria del centro storico e la salvaguardia della laguna”, insiste il sindacato.

Per la Cgil, la città di Venezia “non può continuare ad essere considerata semplicemente un limone da spremere sull’altare di una malintesa industria turistica. Gli interventi vanno realizzati innanzitutto pensando a chi vive la città, spesso anziani con difficoltà anche solo a raggiungere servizi indispensabili quali i servizi socio-sanitari”.

Anziani e non autosufficienti rispetto ai quali è stato lanciato un allarme da parte dei sindacati pensionati: “Venezia è il comune dell'area metropolitana che ha il maggior numero di persone anziane – hanno denunciato Spi Cgi, Fnp Cisl e Uilp di Venezia – e si tratta spesso di persone sole e non pienamente autosufficienti che un evento di simile portata mette a durissima prova. La loro messa in sicurezza delle essere una priorità per le autorità”.

Ma quanto avvenuto in questi giorni – fanno notare ancora dalla Cgil - si ripete con sempre maggiore frequenza in questi anni. “E questo ci dice come questi fenomeni, legati anche al cambiamento delle condizioni climatiche, non possono essere più considerati come emergenziali, ma richiedono interventi anche radicali per garantire un futuro a Venezia, patrimonio dell’umanità”.