Il nuovo infortunio mortale sul lavoro avvenuto oggi alla Agrifung di Trevignano dove Mustaffa Farissi, un operaio di 53 anni, è stato travolto da una ruspa, rende più che mai urgente una riflessione di parti sociali ed istituzioni su questa piaga che vede il Veneto al terzo posto tra le regioni italiane per numero di incidenti sul lavoro, con una media di 285 infortuni per ogni giornata lavorativa, e un numero di casi mortali in forte incremento nel 2015 pari al 36% in più rispetto al 2014. 

“La Cgil – osserva Tiziana Basso, della segreteria regionale Cgil – non intende rassegnarsi a questo stillicidio che nella stragrande maggioranza degli eventi non è ineluttabile od opera del caso. La lieve riduzione degli infortuni negli anni della crisi - che è legata al calo delle attività, soprattutto in edilizia - non può in alcun modo farci dormire sugli allori. Sia perché in rapporto agli addetti l’incidenza si mantiene ai massimi livelli, sia perché riteniamo che vi sia stato un calo di investimenti nella sicurezza e nella prevenzione del rischio da parte delle aziende, sia perché comunque il dato di 72.730 incidenti nel 2015 di cui 114 mortali è assolutamente inaccettabile". Alla famiglia di Mustaffa Farissi, la Cgil del Veneto porge le più sentite condoglianze.

Nel 2015 in Veneto gli eventi denunciati all’Inail sono stati 72.730, sostanzialmente in media con l’anno precedente per numero ma assolutamente in crescita per gravità. Gli infortuni mortali sono infatti passati dagli 84 casi del 2014 ai 114 del 2015 con un incremento del 36%.

Per la Cgil, l’aumento della precarietà, esplosa in questi anni, espone molti più lavoratori – su cui le imprese non investono in formazione – a maggiori probabilità di subire infortuni, a volte molto gravi, invalidanti e mortali. Per questo, continua Basso "occorre riprendere assolutamente in mano questo problema, attivando da un lato una maggiore efficacia sul piano ispettivo e preventivo da parte degli enti preposti (Inail Spisal, Ispettorati), spesso sotto organico, dall’altro realizzando in tutti i territori azioni individuate tra parti sociali, Enti ed Istituzioni, per favorire la sicurezza soprattutto nelle piccole imprese e nel mondo degli appalti". 

Proprio questi giorni la Cgil è impegnata, continua la sindacalista, "in una vasta campagna di assemblee nei luoghi di lavoro per arrivare alla presentazione di una proposta di legge sui diritti fondamentali di tutti i lavoratori,. Quello alla sicurezza ed alla salute nei luoghi di lavoro rappresenta una priorità a tutela sia dei dipendenti, che dei precari e degli autonomi”.