A seguito della lettera del prefetto di Milano con cui viene convocato lunedì 24, alle ore 16.00, un tavolo urgente alla presenza del presidente della Regione Lombardia e dell’ad di Trenord, sul tema della sicurezza a bordo dei treni, i sindacati unitariamente hanno ridotto a 4 ore (dalle ore 9.01 alle ore 12.59) lo sciopero programmato per lunedì stesso. Ne danno notizia Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti ,Ugl A.F., Faisa Cisal, Fast e OR.S.A.

“Ribadiamo che da sempre abbiamo gestito il problema delle aggressioni a bordo treno con forte senso costruttivo - scrivono i sindacati in una lettera inviata al prefetto -, evitando allarmismi e strumentalizzazioni ed evitando altresì di proclamare unitariamente scioperi sul tema". I sindacati ricordano che sono passati ormai due anni da quando "hanno richiesto interventi tempestivi, anni durante i quali non abbiamo mai smesso di sollecitare e favorire momenti di confronto".

Proseguono: "Ci aspettiamo dall’incontro di lunedì non generici impegni ma un piano di azioni in tempi certi e non lunghi. Se così non fosse siamo pronti da lunedì sera ad intraprendere successive azioni di mobilitazione per garantire la sicurezza di chi lavora e di chi viaggia sui treni Trenord".

"In più occasioni - prosegue la lettera dei sindacati - abbiamo suggerito possibili interventi volti a ridurre le aggressioni a bordo dei treni come, ad esempio, l’installazione della video sorveglianza sui convogli, l’implementazione delle guardie giurate particolari (oggi sono attive 30 guardie giurate particolari su 2300 treni circolanti al giorno), un sistema di verifica dei titoli di viaggio prima dell’accesso ai convogli come altre aziende ferroviarie da tempo svolgono, l’istituzione di una sala operativa a supporto dell’attività del personale a bordo treno, la messa in sicurezza delle stazioni ferroviarie".

La mobilitazione di lunedì è stata decisa a seguito dell’ennesima aggressione ad un capotreno che nello svolgimento delle sue funzioni ha ricevuto una coltellata che avrebbe potuto raggiungere la pancia del lavoratore e che è stata respinta con la mano dello stesso.