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Stato di agitazione dei dipendenti delle aziende di trasporto pubblico locale in Sicilia. Lo hanno proclamato i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil che "annunciano lo sciopero se non arriveranno risposte". I lavoratori protestano per i tagli, nel bilancio della Regione, al capitolo di spesa dei trasporti urbani: un ulteriore 15% in meno a partire dal primo luglio che si aggiunge al 20% di riduzione di risorse degli anni precedenti.
“Sono tagli pesanti e ingiustificati - dicono i segretari generali dei tre sindacati, Franco Spanò, Amedeo Ferrigno e Agostino Falanga -, doppi rispetto alle previsioni della legge finanziaria, e che rischiano i mettere in ginocchio i trasporti nelle città e nelle aree urbane ed extraurbane della Sicilia”.
I tre esponenti sindacali denunciano “la grave e intollerabile crisi in cui versa il trasporto pubblico locale in Sicilia”, rilevando che “gli ulteriori e irresponsabili tagli determineranno il collasso delle aziende e l’ulteriore deterioramento dei servizi, che saranno ridotti ancora, con l’esubero e il licenziamento dei lavoratori”. Sull’argomenti i sindacati hanno chiesto un incontro al governo ragionale senza ottenere risposta e la riunione presso la quarta commissione legislativa si è conclusa senza nessun passo avanti. Da qui la decisione di passare alle azioni di lotta “per evitare un ulteriore deterioramento dei servizi, il licenziamento di centinaia di lavoratori e il venire meno del diritto alla mobilità”.