“Ribadiremo la nostra richiesta: azzerare i trasferimenti dei lavoratori palermitani di Almaviva Contact a Rende”. A dirlo è il segretario della Slc Cgil di Palermo Maurizio Rosso, alla vigilia dell'incontro di oggi (martedì 18 ottobre) a Roma, alle ore 16 al ministero dello Sviluppo economico, per affrontare il problema del trasferimento in Calabria dei primi 153 lavoratori a causa della dismissione della commessa Enel da dicembre. L’incontro avrebbe dovuto svolgersi venerdì 14, è stato poi appunto rimandato a oggi. I trasferimenti (che riguardano complessivamente 300 addetti) sono previsti a partire da lunedì 24 ottobre.

“Almaviva deve mantenere i lavoratori a Palermo, portando le attività qui” prosegue Rosso: “Non si capisce la logica per cui lavoratori con salario medio-basso dovrebbero accettare un trasferimento a Rende. È chiaro che quasi tutti rinunciano. Noi ci opponiamo a questi trasferimenti, assolutamente pretestuosi: il lavoro si può switchare, non c'è bisogno di spostare i lavoratori del call center, il comune di Osaka si può gestire da Palermo. Almaviva può mantenere gli operatori dell'ex commessa Enel qui per lavorare alle stesse commesse che già insistono su Palermo, come Tim e Alitalia”.

L'incontro di oggi viene affrontato “con il forte proposito di partecipare alla costruzione di una realtà industriale che crei occupazione strutturata, radicamento sul territorio e sviluppo per tutto il paese”. Alla luce dell'industria 4.0, spiega Rosso, il settore “può essere di straordinaria importanza per il contributo che può dare ai servizi ad alto contenuto tecnologico. I call-center oggi richiedono una politica industriale con regole certe e con piani di formazione, ricerca e sviluppo adeguati per raggiungere nuove fette di mercato”.

Il segretario Slc sottolinea che l’impegno del sindacato in tutta questa lunga vertenza è riuscito “a mettere insieme conquiste importanti: tre siti dove insiste Almaviva (Sicilia, Campania e Lazio), i tre comuni di Palermo, Napoli e Roma, un tavolo dedicato al settore unico in Italia, un tavolo dedicato ad Almaviva al ministero, un fondo strutturato per il settore, oltre che l' impegno da parte del governo di far rispettare il 24 bis, le norme che regolano il dumping e le delocalizzazioni selvagge”.

Alla luce di queste determinazioni importanti, conclude Maurizio Rosso, “non riusciamo a comprendere come si possa pensare di chiudere due centri importanti come Campania e Lazio, oppure di trasferire i lavoratori di Palermo a Rende, decisione che lascia intravedere licenziamenti mascherati. Crediamo invece che a seguito di questi elementi di fondamentale importanza occorra fare una discussione sullo sviluppo concreto di questo settore”.