"Più volte, abbiamo lanciato un grido d’allarme sulla situazione del trasporto pubblico locale, azzoppato dal taglio nazionale di risorse economiche, sommatesi nel tempo, fino a determinare un clima di forte incertezza per il futuro. Situazione resa ancor più difficile da alcune scelte da parte degli enti locali, che appaiono inconcepibili o, meglio, inaccettabili. A Roma e nel Lazio, ad esempio, quel segno di discontinuità politica, tanto auspicato da cittadini e lavoratori e tanto sbandierato durante la campagna elettorale, stenta a farsi vedere. Anzi, si assiste alla quasi totale riconferma di un gruppo dirigente che si è reso protagonista - in senso negativo - nella precedente amministrazione. Così Marco Capparelli, segretario della Filt Cgil di Roma e del Lazio.

"Del criterio meritocratico e della trasparenza nella scelta – aggiunge il dirigente sindacale – neanche l’ombra. In più, questo rimpallo di responsabilità tra la Regione Lazio e il Comune di Roma non vede ancora risolto il problema dello stanziamento di risorse economiche necessarie ad assicurare il futuro di Atac, non sostanziando, di fatto, gli impegni che l’amministrazione ha preso con le organizzazioni sindacali e con tutti i lavoratori di Atac spa. Chiediamo subito una decisa inversione di marcia e pretendiamo inoltre risposte chiare in tempi rapidissimi. In caso contrario, inevitabilmente, siamo costretti a riproclamare un’azione di sciopero e a valutare azioni di 'sensibilizzazione' per agevolare questo percorso".