“Per la Toscana l’uscita dalla crisi è ancora lontana. Cresce il numero delle aziende che vanno male, mentre non cresce il numero di quelle che vanno molto bene. Siamo in presenza di una forte polarizzazione: abbiamo sempre meno imprese virtuose e sempre più imprese in stato comatoso”. A dirlo è il segretario generale della Cgil Toscana Alessio Gramolati, intervenendo stamani alla trasmissione “Italia Parla” di Radiorticolo1 (qui il podcast). A questo si aggiunge, e arriviamo alla cronaca della scorsa settimana, i danni causati dal maltempo a Firenze, valutati intorno ai 70 milioni. “Il mutamento climatico in atto – spiega Gramolati – ci espone sempre più a questi fenomeni, aggravati dal fatto che il territorio negli anni passati non si è preparato a questi eventi, complice una politica di prevenzione carente. Abbiamo avuto problemi enormi in Lunigiana, Garfagnana, Versilia, Maremma, nella zona della Lucchesia, ora a Firenze. Le nostre stime ci dicono che con 400 milioni di investimenti avremmo evitato danni per oltre un miliardo e mezzo”.

Il segretario della Cgil Toscana ha anche affrontato la questione dell’art. 18, partendo da un esempio concreto, le trattative in corso nella vertenza Lucchini con il gruppo indiano Jindal South West Steel. “Chi viene a investire in Italia cerca professionalità, perché sa che i buoni prodotti sono fatti dove le persone lavorano bene, non dove sono trattate come se fossero merci” spiega Gramolati. “Il gruppo indiano – continua – chiede che si concludano al più presto i lavori del porto di Piombino e del collegamento con la Tirrenica, che si intervenga sul prezzo troppo alto dell’energia, che la burocrazia acceleri i propri tempi. Il gruppo ha anche detto che servono i contratti di solidarietà, allo scopo di non disperdere il patrimonio professionale. Ecco, questo è un piccolo esempio di come funziona il mondo e di come il mondo guarda all’Italia. Mi colpiscono, allora, le parole del presidente di Confindustria Squinzi, quando dice che nel mondo sono preoccupati dell’art. 18: mi sembra una battuta del tutto ideologica”.

In conclusione, Gramolati è anche intervenuto sulla manifestazione per la pace che si è tenuta ieri (domenica 21 settembre) a Firenze, cui ha partecipato anche il segretario generale Cgil Susanna Camusso. “Credo sia importante agire ma non sbagliare, non consentire che si sbagli” spiega il segretario Cgil Toscana: “qualche anno fa Firenze ospitò una straordinaria manifestazione che poneva il tema della pace e di una globalizzazione più responsabile verso i popoli. Quel movimento, che non fu soltanto italiano, non fu ascoltato. Passò un’altra linea, ci fu la guerra e questa non ha risolto nessuno dei problemi che erano in campo, come dimostrano le situazioni attuali di Siria, Irak, Crimea, o il nodo drammatico di Gaza”. Occorre quindi muoversi, andare nella direzione giusta: “non è certo per responsabilità del movimento pacifista – conclude Gramolati – se tutto questo accade, ma è per responsabilità di chi non lo vuole ascoltare. Era quindi giusto ieri testimoniare tutto questo con la nostra presenza, ricordando che le ragioni di quel movimento sono ancora in campo, anzi, sono ancora tutte necessarie”.