Si svolge venerdì 19 ottobre lo sciopero delle telecomunicazioni contro il mancato rinnovo del contratto nazionale. Fra le motivazioni, spiegano i sindacati, "le esternalizzazioni selvagge, i cambi di appalto senza regole, i licenziamenti più facili costati, l'utilizzo della flessibilità tempestiva come disponibilità non retribuita". Slc Cgil Fistel Cisl e Uilcom Uil chiedono invece "la conquista di clausole sociali, la difesa del lavoro e dei diritti, il mantenimento del potere d'acquisto dei salari". 

La manifestazione principale si terrà a Roma, dove il corteo partirà da piazza della Repubblica alle ore 10 per dirigersi verso via Cavour e via dei Fori Imperiali fino piazza Santi Apostoli per i comizi conclusi intorno alle 11.45. Solo a Palermo la vertenza interessa circa6mila persone, buona parte delle quali impiegate con un contratto part-time e di solidarietà e quindi con un reddito minimo. Per questo nel capoluogo siciliano si terrà un'altra manifestazione con un corteo che si muoverà alle ore 9 da piazza Politeama lungo via Ruggero Settimo e via Cavour per giungere davanti alla Prefettura.

Nel frattempo, affermano i sindacati, "la commissione di Garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nella seduta del 15 ottobre, a seguito dell’audizione delle parti, ha invitato Asstel (la controparte datoriale per il contratto, ndr) a riprendere quanto prima il confronto per il rinnovo del contratto valutando l’opportunità di inserire una clausola sociale a difesa dell’occupazione".

"Una presa di posizione molto importante – afferma Michele Azzola, della Slc – perché conferma la linea del sindacato: la libertà di impresa va esercitata nell’ambito di altri diritti e, soprattutto, del diritto alla salvaguardia dell’occupazione. È necessario che il contratto disciplini le procedure che nell’ambito dei cambi di appalto per evitare di creare disoccupazione quando si assumono nuovi lavoratori con gli incentivi dello Stato".