"Noi restiamo indifferenti a tutte le iniziative promosse a ogni livello e in ogni luogo e non accettiamo commemorazioni di facciata da chi ha sulla coscienza tante vite umane": a scriverlo in una nota diffusa oggi è l'Associazione Vittime Universitarie Sisma 6 Aprile 2009 (Avus).

"A un anno dal terremoto
che ha stravolto per sempre la nostra vita - si legge -, noi famigliari dei ragazzi universitari uccisi all'Aquila ricordiamo i nostri cari, sapendo che tutto ciò che è accaduto si doveva, si poteva evitare".

"Molto è stato scritto sulle responsabilità di Protezione Civile, Enti Locali e della stessa Università dell'Aquila. Istituzioni che avrebbero dovuto essere particolarmente attente e sensibili alla prevenzione; e invece - prosegue la nota - hanno tentato frequentemente di smorzare preoccupazioni e allarmi derivanti dallo sciame sismico che da ottobre 2008 martoriava la città, promuovendo una vergognosa campagna di disinformazione con le armi del silenzio e della deviazione".

"Noi non affidiamo a un semplice giorno del calendario il momento del dolore e del ricordo. Ormai siamo abituati a vivere con questi sentimenti. Ma per le Istituzioni - conclude l'Avus - il 6 aprile deve essere un giorno di riflessione, di rispetto e di silenzio".