“Il rispetto o meno della normativa antisismica: sarà questo il motivo conduttore dell'inchiesta dalla Procura di Ferrara per la morte dei due dipendenti della Ceramiche Sant'Agostino, della Teco press e della Ursa di Bondeno”. Lo scrive Il Messaggero, che sottolinea anche come quella che parte sia “un’inchiesta che per cause di forza maggiore fatica a muovere i primi passi: ieri mattina Procura e Tribunale di Ferrara erano chiusi per le verifiche di stabilità dopo il sisma. Oggi la riunione operativa fra il procuratore reggente Nicola Proto e altri due pm: il fatto che al fascicolo lavorino in tre da un lato è dovuto alle diverse situazioni dall'altro sottolinea la rilevanza dell'indagine”.
Nel frattempo, sottolinea il quotidiano romano, “la Ceramiche Sant'Agostino fa sapere che ‘nel Comune di insediamento è stato introdotto dalla normativa nazionale e regionale il rischio sismico con decorrenza 23 ottobre 2005: pertanto, tutte le costruzioni realizzate prima di tale data non erano soggette alla previsione di questo tipo di rischio’”.