"Siamo alle solite, un’altra azienda dichiarata fallita. Un’altra sconfitta per il sistema territoriale, un’altra disfatta per le agenzie regionali, dopo che per due lunghi anni si è tentato di trovare una soluzione industriale senza risultati. Un sistema, quello umbro, che purtroppo non riesce più ad arginare la valanga di scivolamento dell’Umbria, che appare assolutamente inarrestabile". È l'ennesimo grido di dolore quello che arriva dalle organizzazioni sindacali ternane, in questo caso dalle categorie Filctem, Femca e Uiltec dopo l'annunciato fallimento dell'Isrim, "Istituto Superiore Di Ricerca e Formazione sui Materiali Speciali".

"Questa volta però - sottolineano i sindacati in una nota - a chiudere i battenti non è la solita azienda multinazionale che sfrutta il territorio e poi se ne va, ma l’istituto di ricerca pubblico della regione dell’Umbria, dove sono state spese ingenti risorse economiche pubbliche per l’acquisto di macchinari all’avanguardia, dove sono state occupate professionalità e saperi per essere di supporto al sistema delle imprese artigiane ed industriali presenti sul nostro territorio".

A questo punto, per i sindacati, vista la precipitazione della situazione, l’unica soluzione possibile appare quella della "ricollocazione di tutti i lavoratori presso le istituzioni e le loro partecipate". "Elemento questo - scrivono ancora Filctem, Femca e Uiltec di Terni - che domani (17 febbraio) chiederemo direttamente alla Giunta Regionale, visto che insieme ai lavoratori saremo di nuovo costretti a muoverci verso il capoluogo di Regione. Forse - concludono i sindacati - sarà opportuno sospendere la discussione sulla legge elettorale e provare a salvare un po' di lavoro".