“Vogliamo che Confindustria sia il vero propulsore della crescita del Paese’. Giorgio Squinzi si presenta all'assemblea privata degli industriali italiani (che lo ha eletto presidente) e sfodera subito l'orgoglio dell'imprenditore che si è fatto da sé”. Lo scrive La Stampa presentando il nuovo numero uno di Confindustria. “Squinzi – scrive il quotidiano della Fiat – è stato protagonista di un aspro confronto con Alberto Bombassei per la successione a Emma Marcegaglia, ma in assemblea raccoglie 1.218 voti, il 94% dei consensi assembleari a fronte di 81 voti contrari. ‘L'Italia – insiste Squinzi – è fatta di imprese speciali che hanno bisogno di un paese normale’. Tra le priorità del suo programma, la riforma della pubblica amministrazione”.

Largo spazio, come nel resoconto di tutti i quotidiani, anche al discorso d’addio di Emma Marcegaglia, (sottolineato da quindici applausi) che ha criticato i politici che “non capiscono che il paese vuole cambiare” e ha indicato “tra i successi l'accordo del 28 giugno ‘che mette regole chiare ai contratti aziendali’. Proprio quello che è stato terreno di scontro con Sergio Marchionne – sottolinea La Stampa –. ‘Spero che Fiat possa rientrare in Confindustria, ma intanto siamo andati avanti, il numero delle imprese associate è salito da130 mila a oltre 149 mila, e i dipendenti che rappresentano da 4,7 a 5,5 milioni”.