Se i tagli della spending review agli enti locali (1,7 miliardi) ricadessero tutti sul trasporto locale, nei prossimi due anni ci sarebbero 27mila posti di lavoro e 580 milioni di chilometri di rete in meno, col risultato di lasciare a piedi 1 milione di passeggeri al giorno. Le stime arrivano da Asstra e Aanv, le due associazioni che rappresentano gli imprenditori pubblici e privati del trasporto pubblico.

"Non ce la facciamo più", ha sintetizzato presidente di Asstra Marcello Panettoni durante la conferenza stampa convocata sull'argomento. "Negli ultimi 5 anni c'è già stata una riduzione del 17% delle risorse totali: ci stiamo avvicinando al punto di rottura". Le richieste al governo, spiega Nicola Biscotti, presidente di Anav, sono di "sbloccare i pagamenti degli enti locali alle aziende e favorire le fusioni tra aziende per creare una vera politica industriale per il settore".

Una situazione in cui il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri, scaduto nel 2009, si fa sempre più difficile, "perché un aggravio dei costi sarebbe insopportabile". L'unica speranza, sottolinea infine Biscotti, è che la conferenza Stato-Regioni cerchi di salvare tagli la sanità e il tpl.