Serena Sorrentino è la nuova segretaria generale della Funzione Pubblica Cgil. L’ha eletta oggi (8/6) l’Assemblea generale del sindacato dei servizi pubblici del sindacato di corso d’Italia. Sorrentino subentra a Rossana Dettori che ha lasciato ieri l'incarico dopo sei anni alla guida della categoria. Già segretaria confederale nazionale della Cgil, Serena Sorrentino, napoletana, è nata nel luglio del 1978. Dopo alcune prime esperienze a Napoli – entra nella segreteria della Camera del lavoro a soli 23 anni – arriva in Cgil nazionale nel gennaio del 2010 per occuparsi delle politiche di pari opportunità. A giugno dello stesso anno viene eletta in segreteria nazionale, ruolo che le viene confermato nel giugno del 2014.

Il lavoro, insieme al suo complesso portato di diritti, da difendere e conquistare, è stato il centro del suo impegno. Per stare solo alle cose più recenti, il contrasto al Jobs Act e la “Sfida per i Diritti” della Cgil, la Carta dei diritti universali del lavoro, sono i punti sui quali ha lavorato con dedizione e costanza.  È la più giovane segretaria generale della Fp Cgil nella storia e, al momento, nel panorama della Cgil, la più giovane tra tutte le categorie nazionali.

E nella sua dichiarazione programmatica, Sorrentino ha sottolineato di voler “partire dal lavoro e dalla sfera di intervento pubblico. In questi venti anni di pervasione ideologica liberista il valore e la funzione del lavoro, anche quello pubblico, hanno subìto una pesante svalorizzazione”, mentre fino a un tempo recente “il lavoro ha avuto funzione emancipatrice, costruttore di libertà, autonomia, eguaglianza”.

In questa ottica neoliberista a essere colpito è stato soprattutto “il sistema pubblico, inteso come il concorso di tutti quei servizi derivanti dalla esigibilità di diritti costituzionali a cui sovraintendevano funzioni pubbliche”. “Lo stesso tema della qualità e della dimensione dell'occupazione nei settori pubblici – ha aggiunto – è stato derubricato dall'agenda politica in virtù delle politiche di contenimento della spesa (blocco del turn-over; reclutamento; precariato)”. Questa impostazione ha “favorito la crescita delle disuguaglianze, accresciuto i debiti pubblici, ridotto la domanda interna e depresso il ciclo economico. Non è un caso che quei paesi che hanno riconosciuto ai servizi pubblici una funzione anticiclica hanno superato prima e meglio la crisi economica internazionale”.

Sorrentino si è poi soffermata sui tagli alla pubblica amministrazione e sul blocco dei contratti: “Abbiamo smontato l’alibi del governo della mancata definizione dei comparti come freno al riavvio della contrattazione collettiva”. E ora, ha ricordato, “dobbiamo accelerare la definizione delle piattaforme e andare al confronto con i lavoratori, occorre capitalizzare i risultati degli scioperi e dare continuità alla mobilitazione, concretizzando le nostre proposte sui nuovi contratti: la ricontrattualizzazione non è un ritorno al passato ma la riconquista del governo dell’organizzazione del lavoro, della programmazione del ciclo, della definizione dei rapporti di lavoro”.

Inoltre, una sottolineatura del rapporto che c’è tra la difficoltà in cui versa oggi il lavoro e la proposta innovativa della Cgil per un Nuovo Statuto dei lavoratori: “Abbiamo ancora poche settimane per raccogliere le firme a sostegno della Carta Universale dei diritti del Lavoro e dei tre referendum (voucher, appalti, licenziamenti illegittimi). La #SfidaXiDiritti la vinciamo raccogliendo tante firme ma soprattutto dimostrando l'ampiezza del sostegno ad un'altra idea, progetto, visione del paese che riparte dalla centralità dei diritti della persona che lavora”.