“Smartbox taglia i posti di lavoro in Italia, mantiene l'unità commerciale nel paese, ma sposta le unità produttive in Irlanda per una tassazione più favorevole”. A denunciare la possibile perdita di posti di lavoro nell’azienda leader nel campo dei “cofanetti regali” (con 800 dipendenti in tutta Europa) è la Filcams Cgil di Roma e Lazio, affermando che “i 70 dipendenti di Roma rischiano un licenziamento collettivo dopo aver investito i propri sforzi e il proprio lavoro in questo progetto ambizioso”.

La procedura è “stata mandata alle delegazioni sindacali, mentre ai lavoratori è stata comunicata a voce con la motivazione: carattere economico/tecnico organizzativo”. I lavoratori, spiega la Filcams,  sono rimasti “stupiti e delusi dalle modalità con cui l’azienda sceglie di agire, e nutrono il legittimo sospetto che quest’infelice operazione sia dettata solo da logiche di risparmio e maggiore profitto”. L’assemblea dei lavoratori ha pertanto “dato mandato alla Filcams Cgil di intraprendere ogni iniziativa sindacale e legale per difendere il diritto al lavoro attraverso la contrattazione prevista e, se necessario, anche attraverso il coinvolgimento delle istituzioni pubbliche di Roma Capitale e della Regione Lazio”.