Il ministro della Difesa siriano, generale Dawood Rajha, è stato ucciso in un attentato kamikaze contro la sede della sicurezza nazionale a Damasco. Lo ha annunciato oggi (18 luglio) la Tv siriana, come riferito dall'Adnkronos. Secondo la prima ricostruzione, l'autore sarebbe una guardia del corpo dell'entourage di Assad, che indossava una cintura esplosiva e si è fatto esplodere.

E' stato ucciso anche il vice di Dawood Rajha, ovvero Assef Shawkat cognato dello stesso Assad. Inoltre ci sono molti feriti, tra questi il capo dell'intelligence siriana. L'atto è stato rivendicato dal Libero Esercito Siriano, la milizia dei ribelli contro il regime. "Questo è il vulcano di cui abbiamo parlato, abbiamo appena iniziato", ha detto il portavoce Qassim Saadedine. L'attentatore era un "insospettabile", dato che apparteneva alle guardie del copro del governo incaricate perfino della sicurezza dello stesso Assad.

In un primo momento - inoltre - è arrivata la notizia della morte del ministro dell'Interno, il generale Mohammad Ibrahim Shaar. Notizia che poi è stata smentita: Shaar è sfuggito all'attentato, come ha specificato sempre l'emittente nazionale "al-Ikhbariya". Il ministro è ferito ma in condizioni stabili.

L'atto è l'ennesima tappa della cosiddetta "battaglia di Damasco": da quattro giorni continuano gli scontri tre le truppe favorevoli al presidente e gli oppositori. Sono coinvolti molti quartieri della capitale. Secondo le fonti siriane alcuni, come il distretto di Dummar, sarebbero finiti proprio in mano ai ribelli.