I sindacati siciliani non condividono la decisione della presidenza della Regione di volere smembrare l'Ato e riconsegnare il servizio idrico integrato ai singoli comuni. "La proroga decisa alla fino al 31 ottobre è da ritenere positiva in quanto garantisce per circa 3 mesi la ricerca di soluzioni idonee. Ma siamo assolutamente contrari e riteniamo contra legem l’intervento della Regione che vuole obbligare i comuni a gestire in proprio il servizio - dicono Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uilm, Ugl Chimici e Cisal Federenergia, che sulla vicenda hanno deciso di presentare un esposto - La restituzione ai singoli comuni non apre le porte automaticamente alla ripresa del servizio pubblico: molti comuni non sono in grado di gestire il servizio e stanno esternalizzando a soggetti privati attraverso il ricorso ad appalti e subappalti".

I sindacati inoltre contestano le richieste di riduzione del costo del lavoro avanzate dal commissario Domenico Tucci, con la proposta di contratti di solidarietà e part-time durante il periodo di proroga. "Sono richieste irricevibili nell'attuale contesto, che vede i lavoratori già costretti a duri sacrifici, con la circostanza aggravante che in prospettiva, al contrario di quanto era previsto con Onda Energia, non è contemplato il rilancio dell'azienda ma la sua dismissione e la conseguente incertezza relativa alla salvaguardia occupazionale", scrivono le sigle sindacali in una nota.

I sindacati per questo hanno deciso di rivolgersi ai magistrati contro la restituzione del servizio ai singoli Comuni. "Oltre a non essere prevista dall'ordinamento, proprio in questi giorni qualche Comune si è ripreso il servizio dall'Ato per affidarlo immediatamente a soggetti privati", è la denuncia. E intendono prendere iniziative pubbliche alla presenza delle istituzioni e di tutti i sindaci "al fine di convergere sulla soluzione Amap", a maggio ragione dopo l’impegno preso dal sindaco Orlando, che ha confermato la disponibilità dell’amministrazione ad acquisire la gestione del servizio nei 52 comuni e tutti i lavoratori.