“Bilancio e Finanziaria in discussione in queste ore all’Ars contengono norme destinate a fare lievitare spropositatamente il numero dei dirigenti regionali, con buona pace di qualunque criterio di equità e giustizia sociale e con un colpo non indifferente alle casse della Regione”. Lo denunciano Michele Palazzotto, segretario della Funzione pubblica Cgil siciliana, ed Enzo Abbinanti della segreteria regionale Fp, che chiedono alle forze politiche presenti in Parlamento di “adoperarsi affinché si torni indietro da questa questa strada intrapresa”.

“E’ evidente - dicono i due esponenti sindacali -
che le pratiche di scambio clientelare sono dure a morire nella nostra regione, che invece avrebbe bisogno di gestione trasparente delle risorse e del risanamento”. Alle “promozioni” ai beni culturali (circa 400), stando alla finanziaria, si aggiungerebbe la stabilizzazione di una parte dei lavoratori della protezione civile, alcuni dei quali come
dirigenti.

“Continuano invece a restare fuori dalle ‘attenzioni’ del governo i precari - sottolineano Palazzotto ed Abbinanti - da anni in attesa di risposte, mentre si nega ai lavoratori un dignitoso rinnovo contrattuale, stanziando risorse esigue”. La Fp rileva anche che “si torna indietro sulla previdenza dei regionali cancellando le norme che avevano provato a delineare un percorso di allineamento al fondo previdenziale nazionale e mantenendo a carico del bilancio regionale questa spesa non indifferente”.

“Con questi criteri - rilevano ancora i sindacalisti - si peggiora la crisi e non si offrono risposte adeguate per un reale ammodernamento dell’amministrazione regionale e per la valorizzazine delle professionalità esistenti. Ci auguriamo - concludono - che ci sia un tempestivo ripensamento”.