Nella vicenda del sequestro dei beni dell'editore Mario Ciancio, le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil e delle categorie Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil "guardano con fiducia, e con spirito garantista, all'operato della Magistratura catanese, con la principale preoccupazione che siano scongiurate ripercussioni negative sui livelli occupazionali delle aziende coinvolte". E' quanto si legge in una nota dei sindacati. "Nello specifico - proseguono - è il settore dell'informazione cittadina, in balìa ormai di troppe variabili etiche, economiche, identitarie, che va seguito e tutelato. Non come una merce in estinzione ma, al contrario, come un'opportunità sempre viva per lo spirito civico e democratico del territorio etneo". Cgil, Cisl e Uil di Catania, insieme a Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, esprimono "rammarico perché ancora una volta, come accaduto per situazioni altrettanto difficili quando ad essere sotto la lente dell’autorità giudiziaria è stata certa imprenditoria catanese, sono in gioco patrimoni di alto valore e risorse umane di indubbia professionalità oltre alla libertà dell'informazione". "Cgil, Cisl e Uil di Catania con Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, saranno dunque, anche in questo caso, al fianco dei dipendenti del quotidiano La Sicilia e delle TV sequestrate, pronti, se necessario, ad affiancare il sindacato dei giornalisti per la salvaguardia della dignità di tutti i lavoratori e nell’interesse dello sviluppo sociale, civile ed economico della terra siciliana", conclude la nota.