Con 3.000 emendamenti depositati in commissione la riforma della scuola salta e con lei anche le 100.000 assunzioni dei precari a partire dal prossimo settembre. Da Porta a Porta Matteo Renzi nasconde dietro una presunta irresponsabilità del Parlamento la difficoltà della maggioranza, uscita provata dall'ultima tornata elettorale, a faro approvare una "buona scuola" che non piace a nessuno.

Durissimo ancora una volta il giudizio dei sindacati. "ll presidente del Consiglio ha preso atto che il disegno di legge sulla scuola è pessimo e per questa ragione ha provocato una forte opposizione di docenti, ata, dirigenti scolastici, studenti e famiglie. Si faccia un decreto per le 100 mila assunzioni, si preveda un piano pluriennale di immissioni in ruolo". Così Domenico Pantaleo, segretario generale Flc Cgil, commenta le dichiarazioni di Renzi sul rinvio all'anno prossimo delle assunzioni dei docenti precari. "Su un progetto di cambiamento della scuola pubblica - prosegue Pantaleo - bisogna aprire un reale confronto con chi nella scuola vive e lavora. Se invece intende scaricare le responsabilita' delle mancate assunzioni sul Parlamento e su chi ha contrastato il disegno di legge sulla brutta scuola, sappia che non siamo d'accordo. Nelle prossime ore valuteremo unitariamente la nuova situazione e le necessarie risposte".

Negativo anche il commento della leader della Cgil, Susanna Camusso, che ieri sera a Ballarò ha parlato apertamente di una vendetta da parte del premier: "Siccome non gli abbiamo dato ragione, dice che non si assume". Il segretario Cgil ha aggiunto: "Sinceramente gli dà fastidio l'unità della scuola e non solo dei sindacati". Ha quindi sostenuto che "per assumere in tempo bisogna fare un decreto per mettere in ruolo i docenti all'inizio dell'anno scolatisco". Inoltre, secondo la Camusso, "il piano di assunzioni previsto non basta".

Gli studenti chiedono "il ritiro del Ddl che fa acqua da tutte le parti e la difficoltà del governo ne è l’ennesima dimostrazione - continua Lampis -, con una riscrittura della riforma da parte delle parti sociali. Noi studenti abbiamo chiara in mente la nostra idea di scuola: la proposta 'AltraScuola'. Abbiamo delineato proposte diametralmente opposte a quelle del governo, partendo dall’abbattimento della dispersione scolastica, dalla garanzia del diritto allo studio per tutte e tutti, da finanziamenti certi, una didattica cooperativa, una idea diversa di alternanza scuola-lavoro, programmi attualizzati, l’innalzamento dell’obbligo scolastico, l’abbattimento del numero di alunni per classe”.

Renzi però non sembra mollare. Questa mattina (17/6) è andato giù durissimo dal suo profilo Facebook: "Oggi qualcuno parla di ricatto, ma la verita' e' molto semplice: puoi assumere solo e soltanto se cambi il modello organizzativo". E ancora: "Dare piu' professori alle scuole - spiega Renzi- impone l'autonomia degli istituti e una diversa organizzazione. Altrimenti la scuola diventa ammortizzatore sociale per i precari e non servizio educativo per i nostri ragazzi e le famiglie. Assumiamo i professori per metterli a lavorare, in un sistema organizzativo diverso (e questo spiega il ruolo del preside, su cui si puo' discutere, ma qualcuno che decide nella scuola dell'autonomia ci vuole. O pensiamo di andare avanti con le circolari da Roma?)".