Giù le mani dal diritto di sciopero. Lo hanno scandito con forza i sindacati della scuola nel corso dell'assemblea in piazza del Pantheon sul ddl "la buona scuola" che si è svolta a Roma venerdì 15 maggio. Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Fgu Gilda Unams e Snals Confsal, che hanno organizzato l'iniziativa, hanno incontrato anche alcuni parlamentari (esponenti di Sel di Sel, della minoranza del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle). Al centro del dibattito naturalmente è finito anche l'annuncio del garante degli scioperi, Roberto Alesse, che ha fatto sapere che il blocco degli scrutini sarebbe "illegittimo", e gli insegnanti che aderiscono rischiano la precettazione.

“Se il garante pensa di mettere in discussione il diritto allo sciopero sappia che la reazione sarà dura, perché‚ noi vogliamo poter scioperare anche nel periodo degli scrutini, nel rispetto della scuola, degli studenti e delle famiglie", ha detto il segretario della Flc Cgil, Domenico Pantaleo, nel corso dell'assemblea. “La Giannini è contenta per l'approvazione dei primi articoli? Dovrebbe vergognarsi – ha aggiunto il segretario sindacale - perché‚ riporta indietro ad una scuola classista, l'impianto è quello di una scuola-azienda". Commentando il video del premier Matteo Renzi alla lavagna, Pantaleo ha affermato: “Renzi dovrebbe andare dietro la lavagna. Forse non sa che molte scuole non hanno ancora avuto le risorse per il funzionamento e i gessetti devono portarli da casa gli insegnanti".

Non si ferma dunque la protesta sindacale. Per il 18 e 19 maggio Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda e Snals hanno organizzato a piazza Montecitorio, una sorta di "Speaker's Corner" in concomitanza con la fase finale della discussione del ddl, lanciando inoltre una petizione su change.org per chiedere il cambiamento del disegno di legge.