Gli oltre 22.000 lavoratori Ex LSU e dei cosiddetti “Appalti storici” della scuola sono stati sospesi dal lavoro e dalla retribuzione dal 1 luglio 2015,  con gravi conseguenze sulle condizioni occupazionali e di reddito degli stessi, contravvenendo così agli accordi governativi raggiunti. È quanto denunciano in una nota i segretari Franco Martini (Cgil), Luigi Sbarra (Cisl) e Antonio Foccillo (Uil), che, insieme alle categorie Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti, chiedono "un immediato intervento del Governo e dei ministeri competenti affinché si rispetti l’accordo e si dia risposta alle critiche condizioni dei lavoratori, anche attraverso l’utilizzo provvisorio degli ammortizzatori sociali".

Un provvedimento tampone che i sindacati invocano "in attesa dell’assegnazione alle scuole dei finanziamenti, già quantificati nell’accordo sottoscritto a a marzo 2014, nella misura di 170 milioni di euro per la copertura dei lavori fino a tutto il 31 marzo 2016". L'accordo interministeriale era finalizzato a garantire infatti la continuità occupazionale e la tenuta del reddito di questi lavoratori, attraverso un importante progetto di qualificazione delle scuole chiamato “ScuoleBelle”, "che ha permesso di garantire interventi di decoro in oltre 7.000 plessi scolastici - ricordano Cgil, Cisl e Uil - migliorando la qualità della vita degli alunni, degli insegnanti e dei genitori presenti in queste scuole".

Ma nonostante i risultati prodotti, peraltro molto pubblicizzati dal Miur stesso, a partire dal 1° luglio 2015, "contrariamente a quanto previsto dall’accordo - denunciano i sindacati - il ministero non ha provveduto ad assegnare i finanziamenti già definiti per poter effettuare, proprio nel periodo più propizio di chiusura delle scuole, gli interventi di mantenimento del decoro nelle ulteriori scuole previste nel programma e che necessitano di tali interventi".
 
"Cgil, Cisl e Uil ritengono non più rinviabile un’immediata presa di posizione del Governo - concludono Martini, Sbarra e Foccillo - che sblocchi i finanziamenti già previsti e risolva le gravi conseguenze sociali prodotte dall’inosservanza degli accordi sottoscritti".