Un corteo da Piazza Vittorio a Piazza San Carlo, al quale parteciperà il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso che terrà il comizio conclusivo. Prima si alterneranno gli interventi del segretario generale della Uil piemontese, Gianni Cortese e dei lavoratori dei call center, edili, mense scolastiche, ex ente provincia, metalmeccanici, pensionati. Così lo sciopero generale del 12 dicembre a Torino.

Ne hanno parlato stamattina in conferenza stampa i segretari generali di Cgil e Uil Piemonte, Alberto Tomasso e Gianni Cortese, sottolineando come in Piemonte si profila “una situazione drammatica” per la tarda primavera del prossimo anno: con la fine della cassa integrazione straordinaria e, a giugno, di quella in deroga, ci saranno dai 20 ai 30mila licenziamenti.

“Le procedure di licenziamento – ha spiegato Tomasso – sono state in Piemonte 8.200 nel primo semestre 2014 e più di 10mila nel 2013”. Cortese ha ricordato che dal 2007, ultimo anno pre-crisi a oggi, la disoccupazione è aumentata del 230% e la cassa integrazione del 356%.

“Basta inganni: i numeri rivelano una realtà ben peggiore di quella che ci viene presentata. Nel 2013 nel 67% delle persone che lavorano sono inclusi più di 55.000 giovani che hanno fatto una sola giornata di lavoro, 67.240 a settembre 2014”, ha detto Tomasso. “Siamo fortemente preoccupati per la tenuta della coesione sociale e perché si modificherà il sistema degli ammortizzatori riducendo il tempo di fruizione e le regole”, ha sottolineato Cortese.