Grande riuscita a Torino allo sciopero generale di otto ore contro la manovra. Lo afferma una nota della Cgil locale. "Fabbriche, uffici, ospedali, enti locali, esercizi commerciali hanno registrato ovunque un'altissima adesione, mentre la manifestazione ha visto una straordinaria partecipazione di decine di migliaia di lavoratori, lavoratrici, pensionate e pensionati, precari, cittadini/e, con l'adesione di tanti sindaci della cintura e della provincia, del sindaco di Torino, di tante associazioni, movimenti e partiti".

Un imponente corteo è partito questa mattina da Piazza Vittorio e ha percorso le vie del centro fino ad arrivare in Piazza San Carlo, dove sono intervenuti i delegati di Filctem, Spi, Funzione Pubblica, Fiom e Danilo Barbi, segretario nazionale Cgil, che ha concluso la manifestazione.

Ad aprire la manifestazione, lo striscione della Camera del Lavoro di Torino, con lo slogan all'insegna dell'ironia: il vostro conto non lo paghiamo: cambiate menu” e i grandi pannelli, con il “menu del governo”, fatto di sanità tritata e salario brasato a cui la Cgil ha contrapposto il menu alternativo fatto di evasori gratinati, tassa su patrimoniale piccante e salari rimpolpati.

In piazza San Carlo, ad attendere il corteo, undici gazebo di altrettante categorie dove è stato messo “in mostra” il lavoro e le capacità professionali di lavoratori e lavoratrici, pensionate e pensionate.

Donata Canta, la segretaria generale della Camera del Lavoro di Torino, ha commentato: “E' stata la più grande manifestazione degli ultimi 15 anni. All'appello della Cgil hanno risposto iscritti, lavoratori e lavoratrici, pensionati/e, cittadini/e e tanti iscritti alle altre organizzazioni che hanno capito che non è questione di parte, ma di dignità del lavoro, dei suoi diritti e del popolo degli onesti. Con pochissimi giorni a disposizione per spiegare le nostre ragioni abbiamo duplicato le adesioni allo sciopero e alla manifestazione del 6 maggio (ultimo sciopero generale della Cgil). Lavoratori, lavoratrici, pensionati/e cittadini/e hanno capito che ad essere colpiti sono il lavoro, gli onesti e chi si batte per la legalità, oltre al patto tra cittadini che è quello che supporta lo Stato italiano, fatto di diritti, che devono essere garantiti dai servizi pubblici, per dare sanità, assistenza e istruzione ecc., e di doveri, per colpire gli evasori, le mafie, il malaffare e i privilegi”.

"Al termine della manifestazione - conclude la nota - alcune decine di persone con bandiere No Tav, con un tentativo inopportuno e insignificante, hanno cercato di oscurare la grande riuscita dello sciopero della Cgil".

Alte le percentuali di adesione allo sciopero in tutti i settori:

Metalmeccanici: adesione media 70-90% nelle aziende del settore, tra queste Powertrain (ex Meccaniche Mirafiori) 80%, Fpt Iveco 70%, Avio Rivalta 80%, Avio Borgaretto 80%, Alenia Torino 70%, Alenia Caselle 70%, Dytech Chivasso 90%, Elbi e Bitron 95%.

Trasporti: dato medio di adesione 70%

Edili: dato medio 80%, con punte del 100% alla Cementir e alla Italcementi;

Pubblico Impiego: nella Sanità dato medio complessivo 40%, Comune di Torino 80% (con adesione allo sciopero anche dei dirigenti), Uffici dell'Anagrafe chiusi, Amiat 60%

Alimentaristi: dato medio 70%, Saiwa 100% (sciopero unitario)

Commercio: Ikea 40%, Carrefour Grugliasco 20%, Csi 65%, Coop Leinì 40%, imprese di pulizie Mirafiori 100%, Mediaword 50%, pulizie Ospedale Rivoli 30%, mensa Alenia Caselle 100%

Chimici, energia, tessili: dal 50 al 95%, in particolare Michelin 100%, Pirelli 90%, Corcos 70%, Azimut 60%, Oreal 70%, Luxottica 70%, Prisnian (sciopero unitario) 90%;

Bancari e assicurativi: Intesa Sanpaolo: su 200 filiali totali, circa 80 filiali chiuse con una percentuale media di adesione allo sciopero del 42%; Unicredit: su 303 filiali, circa 100 filiali chiuse con una percentuale media di adesione allo sciopero del 37%; Fondiaria Sai: percentuale media di adesione allo sciopero del 37%.