Dopo lo sciopero dell’11 novembre scorso, una seconda iniziativa di lotta delle lavoratrici e dei lavoratori della Mazal Global Solutions si tiene oggi (lunedì 28 novembre) a Milano. I dipendenti della società di riscossione tributi per oltre 400 Comuni italiani, attualmente in amministrazione straordinaria, si ritrovano infatti alle ore 9.30 per un presidio davanti al palazzo della Regione Lombardia (il cosiddetto Pirellone), che accompagna la proclamazione da parte di Filcams Cgil e Fisascat Cisl dello sciopero nazionale per l’intera giornata.

A motivare la protesta la decisione aziendale di avviare la procedura di licenziamento collettivo per 126 dipendenti. “Una vertenza aggravata – scrivono i sindacati – dal mancato pagamento delle retribuzioni e dall’accesso negato alla cassa integrazione in deroga a livello nazionale”. Filcams e Fisascat evidenziano che, oltre ai lavoratori, anche “i Comuni e i cittadini sono colpiti da questa drammatica crisi: ai mancati pagamenti degli stipendi e ai licenziamenti in atto si aggiungono i danni che i Comuni, creditori per circa 150 milioni di euro, e i cittadini, che hanno versato imposte mai arrivate a destinazione, hanno subito in questa assurda vicenda”.

La situazione della società “appare vaga e senza prospettive chiare, con una gara di vendita di cui non si hanno ancora notizie certe che diano una prospettiva diversa alle oltre 400 famiglie di lavoratori coinvolte”. Da qui la decisione di “sollecitare un intervento pubblico reale, in una vicenda in cui la pubblica amministrazione a diversi livelli (Comuni, ministeri delle Finanze, dello Sviluppo economico e del Lavoro) ha giocato un ruolo che non ha finora portato ad alcuna soluzione”.