Uno “sciopero a rovescio” del mondo della cultura. È l'idea lanciata dalla Cgil di Pistoia che venerdì prossimo, 28 novembre, terrà aperti i musei della città dopo una chiamata alle armi partita dai social network. Moltissime le adesioni raccolte su Facebook, anche esterne al mondo sindacale, dai tanti convinti che con la cultura "si mangia" e si può creare lavoro.

“Abbiamo un unico, semplice obiettivo - spiega il segretario della Camera del lavoro, Gessica Beneforti - indicare che un'altra strada è possibile. Siamo convinti che piccoli investimenti possono valorizzare le energie e ridare forza al territorio proprio grazie al mondo della cultura troppe volte maltrattato”.

Lo sciopero al contrario - per chi si chiedesse cos'è - nasce nel mondo rurale, quando i contadini andavano a occupare e a lavorare le terre abbandonate dai latifondisti dimostrando così che erano produttive. Una spinta che a distanza di anni ritroviamo nel mondo della cultura. Lo spiega lo storico Stefano Bartolini, collaboratore della Fondazione Valore Lavoro, tra i promotori dell'iniziativa insieme alla Camera del lavoro di Pistoia. Sua l'idea di lanciare una call for action su Facebook.

Idea buona a quanto pare, perché hanno aderito in tanti e il programma finale del 28 novembre è il frutto delle risposte di lavoratori, disoccupati o precari, del settore dell'arte e della cultura, delle cooperative sociali, dei centri assistenza per disabili. Tutte persone che metteranno a disposizione tempo e conoscenze in forma volontaria per fornire un servizio alla cittandinanza. “Questo ci dà il senso del massimo coinvolgimento e dell'integrazione tra pubblico e privato e tra le categorie”, osserva Beneforti. Non a caso i giovani dell'Udu e della Rete degli Studenti medi faranno tappa proprio a Pistoia il 28 novembre nel loro tour in giro per l'Italia in #direzionediritti.

A Pistoia ci sono cinque musei, tre dei quali di fatto chiusi. Grazie a questa inedita iniziativa e in particolare all'impegno della Filcams locale guidata da Luisella Brotini - ricordiamo che i servizi dei musei sono esternalizzati - venerdì saranno tutti aperti anche oltre i soliti orari. “È una manifestazione sui generis - spiega ancora Bartolini - che andrà dall'impegno a tenere aperti questi luoghi all'organizzazione di visite guidate per gli studenti e la cittadinanza, fino alla chiamata all'azione per singoli o gruppi impegnati in questi settori. Con laboratori, lezioni, performance e installazioni, lo sciopero a rovescio ricerca l'impegno di tutti gli operatori, gli artisti, i lavoratori del settore cultura, senza distinzioni. Per ricordare che con la cultura si mangia”.